Manifestazioni, vittime e coprifuoco in Irak

Una protesta nazionale contro il governo attraversa da due giorni il Paese

Sono almeno tre i manifestanti uccisi – e con loro un poliziotto –  nella città meridionale di Nassiriya, in Iraq, dopo che le proteste antigovernative a livello nazionale si sono trasformate in violenza che ha visto le forze di sicurezza sparare in aria e lanciare gas lacrimogeni per il secondo giorno consecutivo, riporta Al Jazeera. Ma in totale la violenza ha ucciso in tre giorni (tutto è iniziato a Bagdad martedi) almeno  20 persone e ne ha ferite centinaia. E’ in atto da stamattina  il  coprifuoco nella capitale irachena e le restrizioni – scrive stamane Bbc –  rimarranno in vigore fino a nuovo ordine. Il coprifuoco era già stato dichiarato in altre tre città dopo le proteste per mancanza di lavoro, servizi e corruzione. Le piattaforme  social media e l’accesso a Internet sono stati bloccati in alcune aree.

Le proteste sono a livello nazionale e non sembrano avere alcuna leadership organizzata: sono le più estese da quando il primo ministro Adel Abdul Mahdi è entrato in carica un anno fa. Incolpando “ribelli”  per i disordini, il governo ha però promesso che risponderà  alle preoccupazioni dei manifestanti.

Fotonotizie è una sezione di atlanteguerre che dà conto di emergenze in sviluppo

Nell’immagine di copertina un fotogramma dal filmato postato oggi a Bbc sul suo sito Internet

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