C’e’ alta tensione nel quadrante asiatico del Pacifico da ormai due settimane: americani e cinesi stanno conducendo esercitazioni militari di sorveglianza e raccolta dati in diverse aree molto sensibili per Pechino come il Canale di Bashi, a Sud di Taiwan, la “porta” del Mar Cinese meridionale nello Stretto di Luzon, a Sud dell’ “isola ribelle” di Taiwan su cui Pechino e Washington si sono scontrati anche in seno all’Oms dove l’antica Formosa non ha rappresentanza. Dal mese scorso, riferiscono fonti di stampa, decine di caccia e bombardieri cinesi volano sul lato sudovest della zona di identificazione della difesa aerea di Taiwan e hanno fatto ricognizioni anche nel Canale di Bashi. Quanto alla marina statunitense sta impegnando nell’area due portaerei per esercitazioni in agenda da sabato scorso: la Ronald Reagan e la Nimitz accompagnate da altre navi da guerra. Operazioni muscolari da entrambe le parti: abbastanza rituali ma ad alto rischio in un momento di forte tensione tra i due colossi e mentre i cinesi sono estremamente nervosi – oltreché per la vicenda Covid – anche per il confronto con l’India sulle montagne himalayane.
Il Canale di Bashi è una tratto di mare navigabile tra una delle isole filippine di Batan a Sud e la Orchid Island di Taiwan a Nord. Fa parte dello stretto di Luzon nell’Oceano Pacifico: è un passaggio importante per le operazioni militari ed l’area marittima e’ contesa sia da Taiwan sia dalle Filippine perché entrambe le parti affermano che la regione si trova a 200 miglia nautiche dalle loro coste.
In copertina la portaerei americana R. Reagan, nel testo qui a destra una vecchia mappa dello Stretto di Luzon, incluso il Canale di Bashi, tra Orchid Island di Taiwan (Botel Tobago sulla mappa) e le Isole Batan delle Filippine
Fotonotizie è una sezione di atlanteguerre che dà conto di emergenze in sviluppo
(Red/Est)