Come soldati abbandonati al fronte

Un appello accorato da chi è stato lasciato indietro dopo aver servito il contingente italiano della Nato in Afghanistan anche per vent'anni: traduttori, interpreti, collaboratori

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un appello di 25 afgani che hanno lavorato per la Guardia di Finanza o per l’Esercito italiano e che chiedono l’immediata evacuazione dall’Afghanistan

Buongiorno e auguri di buon anno all’onesto popolo italiano, al presidente del Consiglio, ai ministri della Difesa e degli Interni, così come all’Ambasciatore italiano a Kabul, ora a Doha. Come traduttori/interpreti afghani che hanno servito fianco a fianco dei soldati italiani in Afghanistan per combattere contro il terrorismo internazionale, vogliamo inviare un messaggio alla popolazione e alle autorità italiane, che rispettiamo:

nella nostra vita passano tanti momenti, ogni 24 ore ci sono il giorno e la notte, e usiamo i nomi di “Newroz e di Natale” per inaugurare il nuovo anno anni con speranza e ottimismo. In quei giorni, auguriamo il bene ai nostri famigliari e amici e incoraggiamo i nostri figli a essere felici e a pensare positivo.

In ogni caso, quest’anno è diverso per le persone che hanno servito il governo italiano in Afghanistan, qualcuno anche per 20 anni. Ci sentiamo come soldati dimenticati al fronte. Da quando le forze internazionali hanno lasciato l’Afghanistan alla fine di agosto 2021, abbiamo disperatamente seguito le notizie per vedere se il governo italiano prendesse qualche decisione per la nostra evacuazione. Chiediamo gentilmente alla popolazione italiana di ricordare alle autorità governative l’impegno di salvare le nostre vite, lanciando un’immediata operazione di evacuazione.

Seguono 25 firme 

Nell’immagine di copertina tratta dal sito www.reportdifesa.it la Folgore prende il posto della brigata Julina nel 2021

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