Tornata elettorale

Schiaffo ai consevatori in Iran e in Gran Bretagna. Attesa per il voto in Francia. Biden: "non me ne vado"

Giornate elettorali importanti questa settimana nel Mondo. Con un dato comune sinora: la perdita secca dei conservatori contro la vittoria – con tutti i se e i ma – dei “riformisti”, per usare un termine che dice tutto e niente ma segna comunque una discontinuità col passato: in Gran Bretagna, con la vittoria del Labour, e in Iran con l’affermazione di  Masoud Pezeshkian (nella foto sotto) contro il candidato di palazzo Saeed Jalili. In attesa dei risultati definitivi, va notato un elemento che rafforza la sua elezione:  l’affluenza alle urne al secondo turno che è stata del 49,8% ben oltre quella del primo turno in queste elezioni che erano originariamente previste per il 2025, ma sono state anticipate in seguito alla morte del presidente Ebrahim Raisi, morto in un incidente in elicottero a maggio.

In Gran Bretagna, il neoeletto Keir Starmer del Regno Unito ha annunciato i membri  della sua squadra di governo dopo che la vittoria schiacciante delle elezioni generali del suo partito laburista di centrosinistra ha posto fine a 14 anni di governo conservatore. Appena ottenuti i risultati Starmer, un riformista definito molto moderato, ha composto il suo team a tempo record e ha  nominato Rachel Reeves ministro delle finanze, la prima donna a ricoprire la carica nella storia del Regno Unito. Il governo laburista punta molto sull’economia per ridurre le tasse e anche per far ripartire in parte i servizi pubblici martoriati  dalle politiche privatistiche dei Conservatori. Ma secondo diversi osservatori, il riformismo di Starmer è molto sbiadito.

Attesa invece per i risultati di domani 7 luglio quando si svolgerà il ballottaggio francese. Il Rassemblement National di Marine Le Pen vede sfuggire la maggioranza parlamentare in cui sperava e intanto Le  Monde si chiede quale sarebbe il potere di un futuro Primo ministro senza che questa figura abbia la maggioranza nell’Assemblea nazionale. In caso di una maggioranza fragile in Parlamento, l’esecutivo ha un proprio potere di regolamentazione, dai contorni ampi, in particolare in alcuni settori come l’istruzione o l’immigrazione, scrive il giornale. Ma entro meno di 48 ore sapremo quale destino riservano queste elezioni legislative d’Oltralpe.

Nelle ancora lontane elezioni americane si registra invece la complessità che riguarda il candidato democratico Joe Biden che ieri ha affermato – ricorda un servizio della Bbc –  che solo il “Signore Onnipotente” potrebbe convincerlo a porre fine alla sua candidatura per la rielezione. Lo ha detto durante un’ intervista cui ha scelto di partecipare in prima serata nel tentativo di calmare le preoccupazioni democratiche sulla sua candidatura. Parlando con ABC News venerdì, Biden ha anche rifiutato l’idea di sostenere un test cognitivo e di rendere pubblici i risultati per rassicurare gli elettori sul fatto che è idoneo a servire un altro mandato. “Faccio un test cognitivo ogni singolo giorno. Ogni giorno faccio quel test: tutto ciò che faccio [è un test]”, ha detto.

In copertina: urna francese (Rama – Opera propria da Wikipedia). Nella foto in basso: Marine Le Pen con il padre, Jean-Marie, fondatore del Front National  (Marie-Lan Nguyen – Opera propria da Wikipedia)

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