Libia: Haftar chiude i pozzi per rappresaglia

Un nuovo fronte sul Paese africano affacciato sul Mediterraneo

di Maurizio Sacchi

Le forze militari del signore della guerra libico Khalifa Haftar hanno chiuso, all’inizio di agosto il giacimento petrolifero di El Sharara, gestito dalla Spagna,  come rappresaglia per un mandato di arresto emesso dal Paese iberico nei confronti del figlio per presunto contrabbando di armi. Saddam Haftar,figlio  del generale a capo dell’Esercito nazionale libico (Lna) , è stato trattenuto per un’ora all’aeroporto di Napoli, dove è stato interrogato da funzionari italiani in relazione al mandato  della polizia spagnola, emesso in seguito al sequestro, un anno fa, di attrezzature militari e armi destinate agli Emirati Arabi Uniti, ma che sarebbero state dirottate verso la Libia orientale. Il giacimento di El Sharara si trova nel deserto di Murzuq, nel sud della Libia, una regione povera del Paese che da anni è sotto il controllo di Haftar e delle sue forze.

Secondo un rapporto del Consiglio Atlantico, la Libia “funge ora da snodo cruciale per la missione di Mosca in Africa, grazie alla sua posizione geografica e alla sua instabilità politica”. La Libia fornisce a Mosca una porta d’accesso alle operazioni russe in Sudan, Ciad, Niger e altri Paesi del Sahel e dell’Africa centrale. L’ inviato speciale delle Nazioni Unite in Libia, Abdoulaye Bathily, ha affermato che il Paese sta diventando uno Stato mafioso dominato da bande coinvolte in operazioni di contrabbando. Bathily ha aggiunto che è diventato un supermercato aperto per le armi, utilizzate per la competizione politica interna e vendute anche al di fuori dei confini nazionali.

El Sharara é uno dei più grandi giacimenti libici ed è in grado di produrre più di 300.000 barili al giorno. Il governo libico sostenuto dalle Nazioni Unite, che si oppone ad Haftar, ha definito la chiusura “un’estorsione politica”. Le forze di Haftar, che controllano l’est e il sud della Libia dove si trova la maggior parte dei giacimenti petroliferi, hanno negato che il tentativo di chiusura di El Sharara fosse causato dal fermo del figlio, accusando il movimento Fezzan, un gruppo di protesta locale che ha già chiuso il giacimento in precedenza , ma il portavoce del movimento, Bashir al-Sheikh. ha ribadito che non ha nulla a che fare con il tentativo di chiusura. “Saddam Haftar ha dato istruzioni immediate per telefono e senza l’uso della forza militare, di  chiudere il sito in risposta al tentativo di arrestarlo venerdì scorso in Italia, sulla base di un mandato di arresto emesso contro di lui in Spagna.

La Libia è soggetta a un divieto di importazione di armi da parte delle Nazioni Unite, ma la sua applicazione è scarsa. L’Italia ha recentemente bloccato una partita di armi provenienti dalla Cina e destinate ad Haftar. L’ultimo episodio sembra dimostrare come alcuni esponenti della leadership politica libica possano usare la minaccia della chiusura del petrolio per imporre la propria agenda personale e politica. Vi sono stati ripetuti proclami dei politici dell’Est e dell’Ovest della Libia, secondo i quali sarebbero a pochi passi dall’accordo su elezioni presidenziali nazionali o dalla formazione di un governo di unità. Ma ciò che avviene sul campo sembra smentire queste affermazioni. Il Paese è sempre più oggetto di contesa per le potenze straniere.  

L’ambasciatore britannico in Libia, Martin Longdon, ha espresso preoccupazione per la crescente influenza russa. Preoccupa il legame di Haftar con la  Russia,  e alla Camera dei Lord un deputato conservatore ha ammonito che l’Europa “deve svegliarsi ai giochi politici” di Vladimir Putin in Libia. “Questa nuova amicizia non solo gli ha permesso di far affluire le sue forze mercenarie nel Paese e oltre, destabilizzando gran parte dell’Africa sub-sahariana, ma ha anche permesso di avviare le discussioni su una nuova base per sottomarini nucleari russi da costruire nel porto libico di Tobruk (…) A mio parere, questo evoca uno scenario da crisi missilistica cubana, solo che questa volta l’Europa è nel mirino e il Mar Mediterraneo

Nell’immagine, un sottomarino nucleare russo

Tags:

Ads

You May Also Like

Colombia: fuggire dal Venezuela in canoa (3)

Arauca e Arauquita sono punti strategici per la diaspora bolivariana, ma anche per i gruppi armati. Il reportage dalla missione di Intersos

di Alice Pistolesi Arauca, Arauquita. Colombia Sul fiume Arauca le canoe fanno la spola ...

Un camper nei conflitti: il voto in Senegal

L'appuntamento settimanale col podcast di InPrimis, Unimondo, atlanteguerre

Un camper nei conflitti è un podcast settimanale realizzato con una collaborazione di Associazione culturale inPrimis, Atlante ...

Turchia, Russia, Ue: si tratta sulla pelle dei civili

Sui quattro milioni di profughi dalla guerra in Siria in scena un cinico mercato

Dopo sei ore di colloqui al Cremlino, il 5 marzo scorso i presidenti di ...