I nuovi muscoli del Patto Atlantico

di Alice Pistolesi

Nuovi obiettivi, più spese militari. Esce rafforzato dal summit di mercoledì e giovedì 24 e 25 maggio il Patto Atlantico.

Trump non ha tradito le aspettative e ha ribadito che raggiungere l’obiettivo del 2% di Pil è una necessità per tutti gli Stati membri del patto. Il presidente ha definito questo ‘obolo’ il ‘minimo indispensabile’.

Ad oggi 23 Stati su 28 appartenenti all’alleanza non raggiungono la quota prevista. I cinque migliori alleati sono ad oggi Usa (3,61%, pari a 664 miliardi di dollari), Grecia (2,36%, 4,6 miliardi), Estonia (2,18%, mezzo miliardo), Regno Unito (2,17%, 56,8 miliardi) e Polonia (2,01%, 12,7 miliardi).

Per fare un esempio l’Italia spende attualmente l’1,1% del Pil per la Difesa, pari a circa 20 miliardi di euro. Per arrivare al 2%  dovrebbe aumentare gli stanziamenti a circa 37 miliardi, quindi praticamente raddoppiare.

Ma qualcosa si era già mosso prima del summit di questi giorni. Nella presentazione del Rapporto annuale dell’Alleanza nel mese di marzo il presidente della Nato Jens Stoltenberg aveva sottolineato che nel 2016 23 paesi hanno aumentato la spesa militare del 3,8%, pari a “circa 10 miliardi di dollari”.  Anche per quanto riguarda l’Italia nel 2016 la spesa aveva già avuto un aumento, visto che nel 2015 la percentuale era dell’1,01 rispetto al Pil. In termini assoluti si parla di 22,146 miliardi di dollari

Poco prima del summit Stoltenberg ha dichiarato in conferenza stampa che l’organizzazione atlantica subentrerà nella coalizione internazionale contro l’Isis, di cui già fanno parte tutti gli stati membri.

La Nato coordinerebbe quindi una nuova unità dedicata all’intelligence sul terrorismo nel quartier generale, per la condivisione delle informazioni anche sui foreign fighters.

E la Nato si veste di nuovo anche come sede. Il vertice ha infatti inaugurato il nuovo spazio a Bruxelles di fronte al vecchio quartier generale.

Il summit ha anticipato l’incontro del G7 che si sta svolgendo in queste ore a Taormina e che ha come temi principali clima, terrorismo e globalizzazione.

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