“Questa non è un’occupazione. Questa è casa nostra”. Tra i nativi che in difesa del territorio ricorrono ai blocchi stradali per impedire l’accesso agli operai delle multinazionali, la scelta di opporsi all’arroganza dei bianchi chiedendo il rispetto dei Trattati e richiamandosi alle leggi tradizionali di una cultura millenaria è una scelta spesso maturata dopo anni di lunghezze burocratiche e cavilli legali. Il riconoscimento dei diritti aborigeni non è automatico, specialmente quando sono in gioco lo scavo di pozzi o il passaggio di gasdotti, e anche se il Canada ha finalmente aderito alla Dichiarazione ONU sui Diritti dei popoli indigeni l’accertamento delle violazioni è un processo lungo e complesso. Che dà il tempo alle industrie di violare i territori.
Di qui la spinta di alcune tribù ad occupare fisicamente le zone da tutelare.
Il sito: www.rosasenter.weebly.com

E così alcuni membri di un clan dei Gitxsan si sono installati lungo il Bulkley River presidiando l’accesso al territorio quando la Petronas e il governo provinciale di Christy Clark hanno deciso di portare avanti il mega progetto per l’export del gas in Asia senza prendere in considerazione la contrarietà di alcuni First Nations. “Non c’era altro modo per fermare le ruspe”, spiega Richard Wright, portavoce del campo Madii Lii che prende il nome da una montagna sacra ai nativi.
Come lungo il Bulkley River, anche sul Morice River, un paio di centinaia di chilometri a sud, l’accesso alla strada è garantito soltanto a chi non collabori con compagnie petrolifere o multinazionali “che sfruttino i diritti dei popoli”. Al blocco sul ponte, istituito nel 2009 dagli Unist’ot’en, un clan dei Wet’suwet’en First Nation di Houston, per contrastare la costruzione dell’oleodotto Northern Gateway della Enbridge, l’interrogatorio è meticoloso. E sono molti i volontari che da tutto il mondo si presentano su invito degli Unist’ot’en, che sia per la costruzione di nuovi edifici nel compendio da destinare a centro di riabilitazione per ragazzi o per dare una mano nella lavorazione della carne, nel taglio della legna, nelle attività nell’orto. Padroni di casa Freda Huson e Dini Ze Smogelgem, compagni nella lotta e nella vita.
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