Accordo con Iran, l’uscita atomica degli Usa

La giornalista Marina Forti sull'affossamento del "contratto" con Teheran. Con la collaboratrice di Internazionale e Reset un'analisi fuori dagli schemi

di Andrea Tomasi

Donald Trump si sfila dall’accordo nucleare con l’Iran. Parliamo del ritiro americano dal Joint comprehensive plan of action (Jcpoa). Il trattato prevedeva che, oltre a cancellare le sanzioni legate al programma nucleare, gli Stati Uniti non ostacolassero la reintegrazione dell’Iran nell’economia mondiale. Washington non ha ottemperato a quest’obbligo. Ha intralciato le transazioni finanziarie fra le banche europee e l’Iran. Esponenti dell’amministrazione Usa hanno più volte scoraggiato le imprese occidentali dall’investire nel Paese.

«L’Iran invece si è comportato in maniera corretta». A dirlo ai microfoni di Caravan è Marina Forti, giornalista freelance, grande conoscitrice dell’Iran, collaboratrice di Reset e Internazionale.

L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha certificato per almeno 11 volte la piena ottemperanza iraniana dell’accordo. Alla luce di ciò – riporta il Fatto Quotidiano – la scelta di Washington di rinnegare unilateralmente il trattato, riapplicando le sanzioni a chiunque abbia rapporti economici con Teheran, rappresenta una nuova e ancor più grave infrazione alla legalità internazionale da parte americana. Contrariamente a quanto affermato da Trump, la decisione di uscire dall’accordo non è motivata dal desiderio di impedire che l’Iran entri in possesso dell’arma nucleare. Al contrario, proprio un definitivo collasso dell’accordo renderebbe possibile una simile evenienza». Il Joint comprehensive plan of action avrebbe offerto strumenti di monitoraggio del programma nucleare iraniano che sono senza precedenti e che verrebbero a mancare qualora l’intesa nel suo complesso dovesse fallire.

Forti – nell’intervista che trovate sotto (si tratta di un estratto; la versione integrale verrà pubblicata nei prossimi giorni) – parla dell’orgoglio iraniano. Il governo – spiega – aveva seguito tutte le indicazioni e ora, anche per l’opinione pubblica, gli Stati Uniti sono quella forza che non rispetta i patti.

L’ayatollah Ali Khamenei, il Leader supremo e prima autorità della Repubblica islamica dell’Iran, nei giorni scorsi ha dichiarato: «L’Iran continuerà a rispettare l’accordo sul nucleare, anche se gli Stati uniti d’America hanno deciso di tirarsi fuori, finché gli altri firmatari faranno altrettanto e finché gli interessi iraniani saranno garantiti».

Il presidente Rohani – ricorda Forti su Reset – ha voluto soprattutto rassicurare i suoi concittadini: il Paese saprà proteggere i suoi interessi e la sua economia. La Banca centrale iraniana ha comunicato che dispone di abbastanza valuta forte da far fronte alle necessità. L’Iran potrà assorbire il colpo, questo è il messaggio.

Negli ultimi due anni oltre 30 miliardi di dollari hanno lasciato il paese e nelle ultime settimane anche molti piccoli risparmiatori, spaventati dalle tensioni crescenti, sono corsi a comprare dollari, ovviamente in banconote.

ASCOLTA le parole di Marina Forti:

 

 

 

 

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