La montagna di Doha, dove sabato e domenica Talebani e Governo afgano si sono incontrati, ha partorito un topolino tradendo le aspettative locali e internazionali. Le parti, riunitesi in Qatar con delegazioni di alto profilo, hanno infatti concordato solo che andranno avanti a parlare di pace ma passi concreti in questa direzione non se ne sono visti: niente tregua per la festività di Eid, nessun accenno al cessate il fuoco né alle richieste talebane di liberare i loro prigionieri politici (circa 7000) e di levare i nomi dei loro capi dalla “lista nera” dell’Onu. Solo cosi, a quanto sembra, potrebbero concedere un cessate il fuoco di qualche mese.
Sul terreno la situazione sembra essere apparentemente sempre a favore della guerriglia che avrebbe il
La propaganda è per altro una vecchia arma della guerra e anche i Talebani non esitano a utilizzarla: mentre sul terreno sparano le armi, il leader della guerriglia, Hibatullah Akhundzada, spiega sul sito ufficiale dell’Emirato che i talebani sono per una soluzione pacifica del contenzioso interno e che vogliono la pace e il dialogo. Una scelta che non sembra però confermata né da quanto avviene nei teatri di battaglia né da quanto appena accaduto a Doha.
La mappa qui a finaco sull conquiste dei Talenai è stata pubblicata il 16 luglio da Aan
I grafici nel testo e in copertina sono invece della missione Onu a Kabul (Unama)
(Red/E.G.)