La capitale indiana Nuova Delhi rimane ostaggio delle proteste che per tre giorni consecutivi hanno segnato una nuova fase dal loro inizio in dicembre quando è scattata la protesta contro le iniziative legislative del governo Modi che secondo i musulmani li discriminano. Il bilancio è per ora di almeno 25 morti e decine di feriti. Una moschea nella capitale indiana è stata data alle fiamme mentre la polizia – scrive Al Jazeera che pubblica un video in cui si vede sopra la moschea una bandiera dei nazionalisti indù – è stata accusata di aiutare i gruppi integralisti che colpivano i musulmani e le loro proprietà.
Il video di Al Jazeera che riproduciamo contiene immagini violente
E’ stata la terza notte consecutiva di rivolte, con segnalazioni di case e negozi musulmani presi di mira dai gruppi integralisti indù, conferma la Bbc, che descrive le giornate di violenza come le più dure che la capitale indiana abbia visto in decenni. Gli scontri sono scoppiati domenica scorsa tra manifestanti a favore e contro la controversa legge sulla cittadinanza. Il primo ministro di Delhi, Arvind Kejriwal, ha descritto la situazione come “allarmante” e ha chiesto l’intervento dell’esercito.
Il primo ministro Narendra Modi – che ha tratto da una visita di Trump proprio in questi giorni – nuove energie ha lanciato un appello ai manifestanti di Delhi perché mantengano la calma, la pace e la fratellanza: “La pace e l’armonia sono
(Red/Est)
Fotonotizie è una sezione di atlanteguerre che dà conto di emergenze in sviluppo. In copertina un fotogramma dell’incontro tra Trump e il premier indiano pubblicato sul canale Youtube del premier Narendra Modi nelle foto sopra