Brasile, violenza olimpica

di Andrea Tomasi

Tutto pronto (o quasi) per la festa a cinque cerchi. Le Olimpiadi di Rio de Janeiro sono l’evento sportivo dell’anno. I riflettori di tutto il mondo saranno puntati sul Brasile. In ombra, nel Paese della Samba e dei fuoriclasse del calcio, resta il fatto che stiamo parlando di uno Stato fra i più violenti del pianeta. Più di 42mila persone sono state uccise da colpi d’arma da fuoco nel 2012. Pari a 116 persone al giorno. Lo sostiene un rapporto delle Nazioni Unite e del governo brasiliano. «La maggior parte delle morti – scrive Internazionale – sono state classificate come omicidio e più della metà delle vittime aveva meno di trent’anni (due terzi delle vittime erano neri)». Secondo l’indagine dell’Onu, la violenza con le armi è aumentata dell’11,7 per cento tra il 2002 e il 2012. Tra le cause del fenomeno c’è, come immaginabile, un’eccessiva diffusione di questi strumenti letali. C’è da dire che una legge del 2004 ha provato a limitarne la diffusione. È stato creato anche un registro nazionale dei proprietari di armi. Chi ne possiede di non registrate rischia multe. Una misura, questa, che avrebbe ridotto dell’8,2% gli omicidi. Resta il fatto che la criminalità organizzata sarebbe in possesso di 5,2 milioni di pezzi (contro i 2,1 milioni in dotazione alle forze di polizia). L´allarme è stato lanciato dall’Instituto de Altos Estudos Internacionais di Ginevra e dall’organizzazione non governativa Viva Rio. Nonostante le leggi limitative alla vendita di armi, la produzione ha portato milioni alle industrie nazionali. Il punto è che il Brasile è ormai il secondo maggior produttore di armi da fuoco del mondo, dopo gli Stati Uniti. Questo è quanto dicono i registri ufficiali e di produzione, anche se si deve mettere in conto l’esistenza di un mercato sotterraneo. Da notare che «le armi esportate legalmente in Paraguay rientrerebbero illegalmente in Brasile per essere vendute sul mercato nero». Ma il Paese che quest’anno ospita le Olimpiadi è anche il quarto maggiore esportatore al mondo, stando a quanto riferisce il rapporto «Le armi e il mondo» pubblicato dalla Small Arms Survey, un’organizzazione che monitora i conflitti armati e il commercio di armi da fuoco.  Il paese sudamericano ha esportato 2,8 miliardi di dollari di armi: meno di Stati Uniti, Italia e Germania, ma più di potenze del settore come la Russia e la Cina. «Il Brasile – rivela Analisi Difesa – batte i tre maggiori esportatori della classifica in un unica “voce” del rapporto: l’assenza di trasparenza. Nasconde alle Nazioni Unite (Onu) i contratti di vendita. Non si sa dunque con precisione che tipologie di armamenti vengano vendute e quali siano i destinatari».
http://www.internazionale.it/notizie/2015/05/15/in-brasile-aumentano-gli-omicidi-con-armi-da-fuoco

Le armi della criminalità organizzata in Brasile

Il Brasile è il quarto esportatore di armi leggere

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