Cade Lashio, caposaldo del Nord Shan

L'avanzata della Resistenza in Myanmar punta ora su Mandalay

di Theo Guzman

La prima a cadere è stata la città settentrionale di Mogok. E’ la nuova fase dell’offensiva dei gruppi armati del Nord del Myanmar che vedono in prima fila il Ta’ang National Liberation Army (Tnla), che ha conquistato la città in questi ultimi giorni dove, ci dicono fonti birmane, si festeggia l’uscita di scena di Tatmadaw, l’esercito golpista. Ma ancora più di Mogok, un centro commerciale importante sulla rotta per la Cina, la notizia chiave di giovedi riguarda Lashio, la maggior città del Nord  Shan, duecento chilometri a Est di Mogok.

Le notizie sono incerte e frammentarie e la battaglia per la conquista totale della città sarebbe in parte ancora in corso, ma la Myanmar National Democratic Alliance Army (Mndaa) sostiene di avere “catturato completamente il Quartier generale del Nordest”, che ha appunto la sua sede a Lashio. Paradossalmente il capo del Comando era appena stato sostituito dai golpisti proprio per tener testa all’offensiva del Myanmar National Democratic Alliance Army che col Ta’ang National Liberation Army e l’Arakan Army (il gruppo armato che ormai controlla quasi tutto lo Stato occidentale dell’Arakan) avevano avviato alla fine del 2023 – con la sigla Three Brotherhood Alliance – la cosiddetta operazione 1027 che, poco a poco, ha sigillato quasi completamente il confine del Nordest birmano con la Cina. Fallita la mediazione della Repubblica popolare, che per alcuni mesi ha garantito un fragile cessate il fuoco, Mndaa e Tnla han rotto gli indugi e ricominciato una marcia che sembra puntare su Mandalay, la seconda città del Myanmar.

Se prendere Lashio ha anche un valore psicologico perché è una capitale di Stato, sia Lashio sia Mogok sono due città relativamente piccole da 150-200mila abitanti, ma il valore strategico è fondamentale perché la loro conquista apre la strada verso Mandalay da cui entrambe distano circa 200 chilometri. Ad aspettare i gruppi armati lungo quel cammino ci sono le Pdf, le Forze di difesa popolare (già attive anche a Mogok) che fanno capo al Governo clandestino (Nug) che ha messo in piedi con le varie forze in campo (i cosiddetti “eserciti etnici”) un coordinamento nazionale. Intorno a Mandalay le Pdf sono presenti e attive e hanno già colpito la capitale del Nord, famosa per il suo Palazzo reale, con droni e attentati. E c’è anche un altro segnale: secondo l’agenzia di stampa Chindwind, la giunta avrebbe già trasferito da Pyin Oo Lwin, a soli 60 chilometri Est da Mandalay, la Defence Services Academy nella città di Meiktila, 100 chilometri a Sud di Mandalay. L’Accademia della Difesa di Pyin Oo Lwin, è la principale scuola militare del Myanmar che forma i futuri ufficiali per tutti e tre i rami del Tatmadaw. La decisione farebbe seguito a voci su un’imminente caduta della città che da mesi è sotto tiro.

Anche la presa di Lashio richiede il condizionale pur se un video di giovedi mattina circolato sui social e girato, secondo la Afp, a due chilometri dal Comando, mostrava strade deserte senza soldati in vista. Ma ieri fonti locali testimoniavano di scontro ancora in corso in una situazione 50 vs 50 tra ribelli e militari. Se la presa della città verrà confermata sarebbe per la Giunta al potere dal 2021 la disfatta militare più catastrofica dopo la caduta nel novembre scorso di Laukkai, la capitale del Kokang (zona controllata dal Mndaa al confine con lo Yunnan), prima grande vittoria militare della Three Brotherhood Alliance. Lashio aveva iniziato a svuotarsi nei mesi scorsi proprio in vista di una spallata dell’Operazione 1027. Con una massa di profughi che ha lasciato la città raggiungendo Mandalay che diventa ora un obiettivo sempre più vicino. Paradossalmente, fa notare un osservatore della capitale birmana, “l’avanzata militare non vede un corrispettivo politico. La Giunta sembra ignorare la situazione tanto che il suo capo si è fatto… incoronare presidente”. Smentendo per ora che esista una linea di frattura interna che miri a eliminarlo.

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