Un premio internazionale di fotografia, un’edizione speciale in inglese e un’attenzione speciale alle emergenze umanitarie sono le novità che quest’anno accompagnano la nona edizione de
ATLANTE DELLE GUERRE E DEI CONFLITTI NEL MONDO
presentato stamattina a Roma in anteprima dal nostro direttore Raffele Crocco assieme a relatori di Fnsi, Intersos, Anvcg, Banca Etica e Segretariato sociale Rai. Sarà in libreria il 19 ottobre.
Il premio fotografico
Si deve infatti all’azienda trentina di abbigliamento tecnico Montura se quest’anno Atlante ha promosso il premio fotografico Wars la cui premiazione avverrà il 5 ottobre a Ferrara all’interno del Festival di Internazionale. Una giuria internazionale – coadiuvata dal direttore del premio, Fabio Bucciarelli – ha vagliato le oltre 111 proposte di reportage arrivate da 36 Paesi. Il nome dei vincitori è pubblicato sul sito www.atlanteguerre.it che offre aggiornamenti quotidiani sui conflitti, compresi quelli fuori dai radar o ritenuti, spesso a torto, “minori” o “cronici”.
Atlante in inglese
Si deve invece alla collaborazione dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (Anvcg) se quest’anno un’edizione speciale in inglese dell’Atlante vedrà la luce nei primi mesi del 2020. Si tratta di un’edizione ridotta, ma che ci consentirà di cominciare a far conoscere l’Atlante anche all’estero. Il volume verrà presentato ufficialmente in una manifestazione dedicata alle vittime civili che Anvcg sta organizzando per il prossimo febbraio.
Attenzione alle emergenze
Accanto alla collaborazione con singoli giornalisti e fotoreporter o
Strumenti di pace
Ai conflitti documentati continuiamo a legare un ‘tentativo di pace’, non sempre e non solo istituzionale: esperienze positive legate alla situazione in corso e realizzato dagli studenti del corso in Sviluppo economico, cooperazione internazionale, socio-sanitaria e gestione dei conflitti (Scienze Politiche, Firenze) coordinati dal professor Giovanni Scotto.
Collaborazioni preziose
Preziosi infine restano i contributi e le analisi di Unhcr, Banca Etica, Amnesty International, del Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali e dell’Associazione indipendente di giornalisti “Lettera22”. Un ringraziamento speciale va infine al Comune di Empoli che da anni ci sostiene.