In Venezuela, almeno 46 persone sono morte e una settantina ferite durante una rivolta in carcere per le restrizioni relative al coronavirus nelle visite familiari, mentre i detenuti di una prigione in Brasile hanno tenuto in ostaggio alcune guardie penitenziarie per diverse ore in segno di protesta contro il blocco di tutte le visite. L’Ufficio dell’Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite chiede un’indagine sulla rivolta carceraria nel Venezuela occidentale: si tratta della struttura Los Llanos, a Guanare, nello Stato di Portuguesa.
La diffusione della pandemia Covid-19 nelle prigioni iper affollate dell‘India ha spinto le autorità a imporre il blocco di diverse carceri e il rilascio di migliaia di detenuti ora in libertà vigilata. Come altrove si teme che le strutture sovraffollate siano terreno fertile per il virus. Secondo gli ultimi dati del National Crimes Record Bureau, l’India ha circa 450.000 prigionieri e supera la capacità carceraria ufficiale del Paese di circa il 17 percento.
Più a Oriente si registra anche la scelta fatta da Manila in questa direzione. Infatti nelle Filippine sono stati rilasciati poco meno di 10mila detenuti dalle strutture carcerarie sovraffollate in cui sono prigionieri oltre 130mila detenuti. Nonostante il pugno di ferro del presidente-sceriffo Rodrigo Duterte, le autorità filippine hanno optato per il rilascio dopo che il virus ha iniziato rapidamente ad espandersi nelle prigioni. In aprile il Myanmar ha amnistiato circa 25mila prigionieri escludendo i condannati per reati di opinione.
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In copertina il braccio di un carcere
(Red/Est)