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Cittadinanza, fiume di proteste in India

Le proteste per la controversa nuova legge sull’accoglienza di richiedenti asilo infuriano in diverse città indiane marcate da scontri tra polizia e manifestanti e si saldano a quelle contro la nuova legge sulla cittadinanza. Oggi – scrive stamattina Al Jazeera – oltre un centinaio di studenti sono stati feriti dopo che la polizia armata li ha caricati sparando gas lacrimogeni in due università federali dove gli studenti stavano organizzando proteste contro le nuove leggi. Si tratta della Jamia Millia Islamia di Nuova Delhi e della Aligarh Muslim University nell’Uttar Pradesh.

La nuova legge dà diritto alla cittadinanza ai migranti non musulmani provenienti da tre Paesi a maggioranza musulmana se affrontano persecuzioni religiose ed è dunque considerata discriminante rispetto ai musulmani e contraria allo spirito laico della Costituzione indiana. E’ l’ennesima prova di forza del governo Modi che ha introdotto anche una sorta di censimento degli indocumentati al fine di espellerli dal Paese (anche in questo caso nel mirino ci sono i musulmani). Oltre che discriminatoria anche questa è considerata una riforma  anti costituzionale e contraria allo spirito che la informa. Infine resta da ricordare il recente emendamento della Costituzione che nega la storica autonomia del Kashmir.

La protesta sulle nuove leggi dura da giorni e a Delhi autobus sono stati dati alle fiamme nelle strade bloccate della capitale. Ma la protesta corre lungo tutta l’India settentrionale e orientale – scrive stamane  Bbc – da quando l’ultima legge è stata approvata. I servizi Internet sono stati chiusi in diverse città mentre oggi le università di tutto il Paese hanno ripreso le manifestazioni e oggi è anche il giorno in cui è iniziata la protesta  nello Stato del Bengala Occidentale. L’India brucia e le manifestazioni sono già costate alcuni morti e feriti. Decine gli arresti.

Nel testo, l’HindustanTimes di oggi: proteste da Lucknow ad Hyderabad. In copertina un’immagine diventata virale e tratta da un filmato dell’Afp: un soldato imbraccia il fucile durante le manifestazioni

(Red/Est)

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