Site icon atlante guerre

Taiwan

Taiwan rivendica la sua indipendenza come Stato. Pechino rivendica questo territorio come “cinese”, dunque parte della Repubblica Popolare. Da sempre la Cina ha chiesto e ottenuto che Taiwan non sia riconosciuta come Stato in base al principio “One China” (una sola Cina), dottrina riconosciuta a livello internazionale tanto che Taipei non ha un seggio all’Onu né è rappresentata in organismi come l’Oms, fatto che ha scatenato l’ennesima polemica allo scoppio della pandemia da Covid-19. La questione Taiwan è anche uno dei motivi di grande tensione tra Cina e Stati Uniti. Da almeno tre anni si assiste a una forte militarizzazione, navale soprattutto, dell’area compresa tra Mar Cinese Orientale e Mar Cinese Meridionale, divisi dallo Stretto di Taiwan. Gli scontri regionali e internazionali in e su questa zona del Pacifico sono stati molteplici. Il dossier è diventato incandescente quando Nancy Pelosi, speaker della Camera dei Rappresentanti statunitense di fede democratica e ferrea sostenitrice della democrazia, si è recata a Taipei in agosto 2022: ha incontrato la Presidente Tsai Ing-wen dichiarando di portare “l’impegno americano a sostegno della democrazia”. Viaggio, incontro e parole che hanno provocato un terremoto a Pechino, già ai ferri corti con Washington dopo la guerra commerciale dichiarata a suo tempo da Trump e le tensioni provocate dall’allineamento cinese con la Russia in occasione del conflitto ucraino. In una situazione già tesa e con le portaerei americane schierate nel Pacifico, la Rpc ha risposto con esercitazioni militari e la convocazione dell’ambasciatore statunitense. La visita di Pelosi si inserisce in uno scenario in cui, da qualche anno, si registra un aumento delle incursioni di aerei spia e jet militari nella cosiddetta “zona di identificazione aerea” di Taiwan, dove dal 2016 è al governo il Partito democratico progressista di Tsai Ing-wen che ha posizioni di maggiore autonomia rispetto alla Cina, con la quale dal 2008 la precedente Amministrazione di nazionalisti del Kuomintang aveva intrapreso un processo di riavvicinamento soprattutto economico. Taiwan è di fatto indipendente dal 1949. Allora i nazionalisti formarono un proprio Governo sull’Isola, che ora guarda con apprensione alla normalizzazione forzata avvenuta a Hong Kong negli ultimi anni. La riunificazione con la Cina è un caposaldo fondamentale per Pechino e il ritorno a casa di Taiwan non può attendere. Ma se fino a qualche tempo fa c’era la prospettiva di adottare anche a Taiwan, dopo Hong Kong, il principio “un Paese, due sistemi”, la stretta imposta all’ex colonia britannica ha reso impraticabile tale strada agli occhi dei taiwanesi. Il sostegno americano è fuori discussione e così la fornitura di armi e tecnologia, mentre navi da guerra statunitensi incrociano in quei mari. Biden però non ha fatto mistero di non volere un confronto diretto con la Cina perlomeno a breve termine e la stessa visita di Pelosi non è stata gradita dal Presidente né dalla Segreteria di Stato.

Next: Cipro
Exit mobile version