Un rapporto di TRIAL International e Public Eye presentato in questi giorni a Ginevra sostiene di poter dimostrare l’esistenza di transazioni commerciali nel 2014 e 2015 tra la società svizzera Kolmar Group AG e una rete di trafficanti di gasolio libici i cui leader sono ora sotto processo in Sicilia.
Il periodo va dalla primavera 2014 all’estate 2015 e si tratterebbe di oltre 50.000 tonnellate di gasolio uscite dalla raffineria di Zawiyah in Libia, sotto il controllo della brigata
La rete d
Nel marzo 2016, il gruppo di esperti delle Nazioni Unite sulla Libia ha identificato Fahmi Ben Khalifa come il capo di una delle reti di traffico di gasolio più attive nel Paese. Dalla caduta di Gheddafi – ricorda l’inchiesta – la Libia ha importato prodotti petroliferi raffinati per soddisfare le sue esigenze interne. Questi prodotti sono fortemente sovvenzionati, il che significa che i trafficanti possono deviarli e rivenderli all’estero con un enorme profitto.
Ma la società svizzera conosceva l’origine illegale del carico? “C’erano molti segnali che non poteva ignorare”, ha detto Antoine Harari, uno dei ricercatori a Le Monde. “I loro sospetti avrebbero dovuto anche essere destati dal prezzo, presumibilmente molto più basso di quello di mercato, nonché dalle accuse di traffico di droga contro almeno due membri della rete con cui stavano trattando”.
(Red/Est. Em. Gi.)