Senza una riduzione della diffusione degli armamenti, una messa al bando dei sistemi d’arma più pericolosi e uno spostamento di risorse dalle spese militari non saremo in grado di raggiungere gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile e affrontare l’emergenza climatica. Lo sostengono le Nazioni Unite che oggi inaugurano la Settimana di appuntamenti internazionali a favore del Disarmo.
L’iniziativa è stata decisa e promossa nel 1978 delle Nazioni Unite per spingere a lavorare per una forte ed efficace riduzione di eserciti ed armamenti nel mondo. Non è un caso se la prima risoluzione della storia dell’ONU ha avuto come tema il disarmo, in particolare quello nucleare. In una nota diffusa dalla Rete italiana per il Disarmo, viene rilanciato questo importante appuntamento che alla base ha iniziative e campagne già in corso per promuovere azioni e politiche di disarmo.
Dal controllo dell’export di armamenti, alla riduzione della spesa militare, alla promozione di una difesa civile nonviolenta, al contrasto alle armi di distruzione di massa in particolare con la messa al bando delle testate nucleari; dalla richiesta di protezione dei civili dall’uso indiscriminato di armi esplosive in contesto urbano, allo stop anche preventivo verso i sistemi d’arma della guerra attuale o del futuro come droni o “killer robots”. Sono tutte iniziative che RID porta avanti – ricorda la nota della Rete – “insieme ai propri partner internazionali nell’ambito di campagne che hanno presentato in questi giorni proposte e dati alla comunità internazionale, sottolineando come solo riducendo risorse e centralità politica da armi ed eserciti si potranno affrontare i veri problemi del nostro tempo, in particolare l’emergenza climatica”.
In copertina la foto di apertura del sito dell’Onu dedicato alla settimana: Un Photo/Albert González Farran