Dossier/ Europee: il nuovo Parlamento

L'affluenza è stata la più alta degli ultimi venti anni: oltre il 50 per cento degli aventi diritto è andato a votare. La suddivisione dei seggi post elezioni

Le elezioni europee del 26 maggio 2019 incassano due risultati: la più grande affluenza alle urnemai registrata negli ultimi venti anni anni e il primo aumento della partecipazione dalle prime elezioni dirette del 1979.

Sono andati a votare oltre il 50 per cento degli aventi diritto. I numeri segnano una crescita in ventuno paesi. Al primo posto per crescita c’è Polonia, dove la partecipazione è passata dal 23 al 45 per cento. Il Paese con la maggiore affluenza è il Belgio con l’89 per cento. Fanalino di coda la Slovacchia con il 23%. L’Italia, nonostante il lieve calo della partecipazione arriva al nono posto con il 56 per cento (era al 58,7 per cento nel 2014) preceduta da Grecia (58 per cento), Germania (62 per cento), Spagna (64 per cento). Dietro la Francia con il 51%.

Ora, in base ai risultati, i candidati per la presidenza della Commissione europea proveranno a creare una maggioranza nel Parlamento che li sostenga. Nel frattempo i capi di stato di paesi dell’Unione Europea si incontreranno a Bruxelles martedì 28 maggio per discutere del risultato delle elezioni e iniziare il processo di nomina del prossimo presidente della Commissione e degli altri presidenti delle istituzioni europee. Entro giugno il Consiglio dovrebbe eleggere tutti i nuovi leader.

Questa la suddivisione fornita da una proiezione del sito del Parlamento Europeo. Come si vede il primo gruppo è il Ppe (Partito Popolare Europeo) con 180 seggi. Staccati, ma non di molto i socialisti progressisti e democratici del S&D con 146 seggi. Buon risultato in termini di parlamentari anche per i liberali di Adle con 109 seggi.

Qui le precedenti uscite del ciclo di approfondimenti in vista delle elezioni europee:

Il Parlamento Europeo

La commissione Europea

Il Consiglio Europeo

Le alleanze politiche

I sistemi elettorali

(Red. Al/Pi.)

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