Elezioni in Israele: per il momento è pareggio

Unica soluzione un governo di coalizione.

Dopo una notte di incertezze, anche la mattina del 18 settembre non ha sciolto i dubbi su chi abbia vinto le elezioni in Israele, dove si rivotava dopo appena 5 mesi dall’ultima consultazione. Il tentativo di Benjamin Netanyahu di assicurarsi una maggioranza solida che gli permettesse di governare è probabilmente fallito, con il Likud e il parito Bianco e Azzurro assestati entrambi intorno al 27 percento dei voti.

Gli exit poll hanno suggerito che Gantz potrebbe succedergli, se riesce a stringere un accordo con i partiti arabi di Israele.

Netanyahu, che ha demonizzato la significativa minoranza araba palestinese del paese come quinta colonna durante la campagna elettorale, ha detto:”Non ci sarà né ci potrà mai essere un governo che si basi sull’appoggio di partiti arabi anti-sionisti. Semplicemente non può essere. È inconcepibile”. Il leader 69enne sta combattendo non solo per la  sopravvivenza politica, ma anche per la sua libertà. Mancano poche settimane alle udienze preliminari per tre casi di corruzione contro di lui, e una maggioranza in parlamento potrebbe dargli l’immunità dall’azione penale.

 Benny Gantz, leader dell’opposizione blu e bianca.ha guidato una campagna interamente incentrata sulla politica divisiva di Netanyahu e sui suoi scandali personali, presentandosi come un’alternativa pulita e responsabile.

Per ottenere il sostegno dei coloni israeliani, entrambi hanno usato la promessa di espandere  i confini dello Stato israeliano ben dentro il territorio palestinese.

Nell’immagine, il leader del partito Bianco e azzurro, Benny Gantz

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