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Guerre e clima aumentano la fame

di Alessandro Graziadei

Secondo il nuovo e recente aggiornamento del Global Report on Food Crises (GRFC), pubblicato dal  Global Network Against Food Crises (GNAFC) e dal Food Security Information Network (FSIN) “Quasi 282 milioni di persone in 59 Paesi e Territori hanno sperimentato alti livelli di fame acuta nel 2023: un aumento mondiale di 24 milioni rispetto all’anno scorso. Questo aumento del 9% è dovuto alla maggiore copertura dei contesti di crisi alimentare e al forte deterioramento della sicurezza alimentare, soprattutto nella Striscia di Gaza, in Sudan e ad Haiti”. Per 4 anni consecutivi, la percentuale di persone che affrontano l’insicurezza alimentare acuta è rimasta elevata, superando significativamente i livelli pre-Covid-19. “I bambini e le donne sono in prima linea in queste crisi alimentari, con oltre 36 milioni di bambini sotto i 5 anni di età gravemente malnutriti in 32 Paesi”, ma nel corso del 2023 la malnutrizione acuta è addirittura peggiorata, in particolare tra le persone sfollate a causa di conflitti e crisi climatich.

Il rapporto denuncia che “Nel 2023, più di 705.000 persone si trovavano al livello di insicurezza alimentare Catastrophe (IPC/CH Fase 5) e a rischio di morire di fame”, è la cifra più alta nella storia dei report del GRFC ed è quadruplicata dal 2016. Come mai? Il rapporto evidenzia che “L’intensificarsi dei conflitti, gli impatti degli shock economici e gli effetti degli eventi meteorologici estremi dovuti ai cambiamenti climatici continuano ad essere le principali cause della grave insicurezza alimentare”, tutti fattori che portano anche a massicci spostamenti di popolazioni a livello globale…. continua su Unimondo

In copertina: frumento (Kkallerna – Opera propria)

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