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Il fantasma della trattativa

di Nino Sergi*

Cosa impedisce ai presidenti del Consiglio e della Commissione Ue insieme ai leader dei tre principali Stati membri di programmare un incontro con Putin a Mosca e con Zelensky a Kiev per ottenere una tregua generalizzata che consenta corridoi umanitari per le migliaia di persone allo stremo nelle aree di combattimento? Cosa impedisce loro di adottare modalità confacenti con la straordinarietà e urgenza di tale iniziativa? In queste settimane la guerra sembra ormai concentrarsi sulle province del Donbass e sulla fascia costiera che conduce alla Crimea. Sarà violenta, con nuove distruzioni, morti e brutali stragi di civili, dato che il suo risultato condizionerà la trattativa per il successivo cessate il fuoco.

La trattativa avrà tra i punti centrali quest’area orientale e meridionale dell’Ucraina: perché quindi aspettare ulteriori massacri, distruzioni, crimini, dato che Zelensky ha confermato la disponibilità a negoziare con Putin? I negoziati tra Russia e Ucraina sono per ora all’approfondimento delle reciproche richieste, mentre la guerra continua senza certezze sulla sua durata. Se continuasse fino al 9 maggio, come ipotizzato, ci troveremmo di fronte al raddoppio, aggravato, di quanto già successo e sofferto, perché si tratterebbe di settimane decisive dal punto di vista militare. Se poi si prolungasse ulteriormente, crescerebbero i rischi di un qualche diretto coinvolgimento esterno…(continua sul blog dell’autore

La foto di copertina è tratta dal dossier In fuga dall’Ucraina

 

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