Il numero di giornalisti incarcerati a livello globale per il loro lavoro nel 2019 è rimasto vicino ai suoi massimi storici, mentre la Cina ha imposto con forza la sua stretta ferrea sulla stampa e la Turchia, avendo eliminato praticamente tutte le notizie indipendenti, annovera diversi giornalisti in attesa di processo o appello. L’autoritarismo, l’instabilità e le proteste in Medio Oriente infine hanno portato a un aumento del numero di giornalisti rinchiusi nella regione, in particolare in Arabia Saudita, che è ora alla pari con l’Egitto come il terzo peggiore carceriere al mondo. Lo dice l’ultimo rapporto del Committee to Protect Journalists (CPJ)
Mentre la maggior parte dei giornalisti incarcerati in tutto il mondo affrontano accuse contro lo Stato, in linea con gli ultimi anni, il numero accusato di “notizie false” è salito a 30 rispetto ai 28 dell’anno scorso.
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(Red/Est)