Nuovi gravi incidenti, dopo quelli di venerdì scorso, sono avvenuti a Zvecan, in Kosovo, dove i militari della Kfor – Kosovo Force, forza militare internazionale guidata dalla NATO, responsabile di ristabilire l’ordine e la pace in una regione amministrata dall’Onu che ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza dalla Serbia il 17 febbraio 2008 – si sono scontrati con i dimostranti serbi che assediavano da ore la sede del Municipio locale per impedire al nuovo sindaco di insediarsi nel suo ufficio. Negli scontri, i militari hanno fatto largo uso di sfollagente, lacrimogeni e bombe assordanti, mentre i serbi hanno risposto con un fitto lancio di sassi, bottiglie, molotov e altri
Gli incidenti sono iniziati dopo che la popolazione serba hanno boicottato le elezioni locali del mese scorso tenutesi nel Nord del Kosovo, dove i serbi rappresentano la maggioranza. Venerdì scorso, i sindaci di etnia albanese appena eletti si sono trasferiti nei loro uffici con l’aiuto della polizia antisommossa del Kosovo. A quel punto i serbi hanno cercato di impedire loro di impossessarsi dei locali, ma la polizia ha sparato gas lacrimogeni per disperderli. Ieri, i serbi hanno organizzato una protesta davanti agli edifici del comune, innescando una tesa situazione che ha provocato feroci scontri tra i serbi e le forze di pace del Kosovo e la polizia locale.
In copertina una pattuglia di carabinieri italiani in Kosovo (Mitovica). Nel testo lo stemma della Multinational Specialized Unit (MSU)
(Red/Est)