Kashmir: via lo statuto speciale

Sale sempre più la tensione nella regione himalayana dopo la decisione di Dehli. Islamabad avverte: scelta irrazionale e pericolosa

Il governo indiano con decreto presidenziale ha eliminato lo status speciale del Kashmir mentre ha rafforzato il dispositivo di sicurezza ad ampio raggio nella regione contesa. Il ministro dell’Interno Amit Shah ha dichiarato al parlamento che il presidente ha firmato un decreto che abolisce l’articolo 370 e 35A della Costituzione che garantiva un’autonomia speciale e maggiori diritti alla regione himalayana a maggioranza musulmana e che permetteva, tra l’altro,  solo ai residenti di acquistare proprietà. In particolare l’articolo 35A – introdotto nel 1954 –  proibiva infatti agli indiani al di fuori dello stato di stabilirsi definitivamente, di acquistare terreni, di svolgere lavori presso il governo locale e di garantire borse di studio per l’istruzione. Il decreto è entrato in vigore “subito”.

Per New Delhi – scrive Afp – l’ampio giro di vite di questi giorni alla vigilia del decreto e applicato da decine di migliaia di rinforzi militari, si è reso necessario a causa della situazione in cui potrebbero verificarsi attentati contro obiettivi indiani. Tutti i telefoni, i servizi Internet e le reti via cavo sono stati bloccati a mezzanotte nella regione evacuata nei giorni scorsi per rischi possibili a migliaia di pellegrini indiani.

Già domenica il Comitato per la sicurezza nazionale (NSC) del Pakistan
ha avvertito il mondo che le azioni “irrazionali” dell’India potrebbero destabilizzare la regione e ha promesso di rispondere fermamente a qualsiasi atto di aggressione indiana.

 

In copertina: soldati dell’Indian Army

Fotonotizie è una sezione di atlanteguerre che dà conto di emergenze in sviluppo

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