La pesca contraria al diritto

L’accordo di pesca tra Unione Europea e Marocco non è applicabile al Sahara Occidentale perché non rispetta il diritto all’autodeterminazione del popolo saharawi.

Con questa motivazione l’avvocato generale Melchior Wathelet ha dichiarato invalido l’accordo di pesca stipulato tra Unione europea e Marocco.

Nel parere per la Corte di giustizia europea reso noto il 10 gennaio 2018, l’alto consulente legale ha infatti affermato che il popolo del Sahara occidentale ha il diritto all’autodeterminazione alle condizioni stabilite dall’assemblea generale delle Nazioni Unite  e alla sovranità sulle proprie risorse naturali.

Il Sahara occidentale, si legge nel documento “è stato integrato nel Regno del Marocco per annessione senza che il popolo di quel territorio abbia liberamente espresso la sua volontà in materia. Di conseguenza, lo sfruttamento della pesca da parte dell’UE delle acque adiacenti al Sahara occidentale non rispetta il diritto del popolo del Sahara occidentale all’autodeterminazione”.

Nel 2006 l’Unione Europea e il Marocco avevano sottoscritto un accordo sulla pesca e nel 2012 una liberalizzazione relativa ai prodotti agricoli e ai prodotti della pesca.

L’accordo congelato da questo parere riguarda quasi esclusivamente le acque adiacenti al Sahara occidentale che forniscono circa il 91,5% delle catture totali. Ne consegue quindi che del contributo finanziario pagato al Regno del Marocco ne dovrebbe quasi esclusivamente beneficiare la gente del Sahara Occidentale.  E questo costituisce un altro motivo di invalidità: secondo l’avvocato generale, l’accordo di pesca non contiene le garanzie giuridiche necessarie affinché lo sfruttamento della pesca sia a vantaggio del gente del Sahara occidentale.  Questo parere arriva in seguito alla sentenza della Corte di giustizia del 21 dicembre 2016 secondo la quale gli accordi commerciali dell’UE  con il Marocco non dovrebbero applicarsi al territorio del Sahara occidentale.

Adesso il testimone passa alla Corte di Giustizia che dovrà pronunciarsi sulla questione una volta per tutte. Un passo avanti nella direzione dell’autodeterminazione dovrebbe però essere stato fatto: anche se non sono vincolanti per la Corte di giustizia nella maggior parte dei casi i pareri sono stati recepiti dal tribunale.

In ogni caso questo non è il primo degli accordi commerciali annullati. Nel 2015, il tribunale europeo aveva annullato un accordo agricolo tra Unione Europea e Marocco a causa della denuncia del fronte Polisario secondo cui le persone del Sahara occidentale avrebbero dovuto essere consultate per prime.

Qui il testo integrale:  Il parere

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