La Turchia attacca i manifestanti sulla diga di Tishreen

Dall’8 gennaio gli aerei da guerra turchi hanno condotto diversi attacchi sulla diga di Tishreen, a 90 chilometri a est di Aleppo, in Siria. Da giorni, infatti, la popolazione ha organizzato un presidio sulla diga che garantisce l’acqua a milioni di persone nell’Amministrazione autonoma della Siria del nord-est sotto il controllo curdo. “Questi attacchi aerei – scrive Defend Kurdistan – sono contemporanei anche ad un attacco di terra da parte di bande mercenarie sostenute dalla Turchia contro villaggi situati a nord della diga di Tishreen e a sud-est di Manbij. Sono in corso intensi scontri tra le forze del Consiglio militare di Manbij e i gruppi mercenari. A Kobane, gli UCAV turchi (droni, ndr) hanno preso di mira un’auto civile nel villaggio di Girik, così come il villaggio di Aslanki, situato a sud della città, sottoposto a bombardamenti di artiglieria”.

Secondo gli attivisti il rischio di un crollo catastrofico della diga di Tishreen è in aumento. “Lo Stato turco ha continuato i suoi pesanti attacchi alla diga di Tishrin, che nelle ultime settimane ha provocato carenza di acqua ed elettricità per circa 1 milione di persone”.

Secondo quanto riportato, migliaia di manifestanti civili si sono accampati a rotazione presso la diga di Tishreen, dichiarando di voler proteggere la diga. Dall’inizio delle manifestazioni, gli attacchi turchi contro i convogli e la diga hanno ucciso un totale di 12 civili (70 i feriti). L’8 gennaio è partita la prima carovana. La Turchia ha preso di mira il convoglio mentre si trovava sulla strada, uccidendo 3 civili e ferendone 15. Gli attacchi turchi sono continuati mentre la carovana procedeva verso la diga. “Volevamo sottolineare i pericoli che corre questa infrastruttura. Gli attacchi turchi potrebbero provocarne il crollo, che sarebbe catastrofico per milioni di persone”, ha dichiarato Ahmed, partecipante al convoglio. “Gli aerei turchi hanno colpito la testa della carovana. Gli attacchi non si sono fermati, sono stati molto vicini al convoglio”.

E ancora, il 13 gennaio un drone turco ha preso di mira un’ambulanza sulla strada per Tishreen, mancandola di poco, mentre due giorni dopo gli attacchi aerei turchi su un nuovo convoglio hanno ucciso un civile e ne hanno feriti 4. Nel pomeriggio, la Turchia ha colpito le vicinanze della diga, uccidendo 3 civili e ferendone 19, compreso il personale medico. Il giorno seguente, poi, la Turchia ha colpito nuovamente la zona della diga, uccidendo un civile e ferendone 17, tra cui 3 giornalisti.

Il Consiglio sanitario del Cantone dell’Eufrate ha dichiarato che “ci sono feriti gravi che non possono essere portati in ospedale a causa del […] bombardamento delle ambulanze e della loro distruzione”. E ancora: il 18 gennaio, gli attacchi aerei turchi sulla diga hanno ucciso 4 civili e ne hanno feriti 15.

* In copertina un fermoimmagine di un video della protesta alla diga tratto dal profilo Facebook di Defend Kurdistan Italia

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