Nairobi (dall’inviato) – Migliaia di manifestanti si sono riversati ieri nelle strade della capitale del Mali, Bamako, per celebrare l’espulsione dell’ambasciatore francese (decisa da Bamako il 31 gennaio) Una decisione forte, sostenuta da manifestazioni anti francesi che balza sulle prime pagine mentre i capi di Stato e di Governo dell’Unione africana si sono riuniti oggi
La situazione si è deteriorata dopo l’arrivo di mercenari russi che lavorano per il Gruppo Wagner, la controversa società militare russa già assurta agli onori della cronaca in Libia. Le cose si ulteriormente aggrovigliate dopo il summit che si è tenuto recentemente a Roma nel quale un documento congiunto ha sancito la collaborazione tra i maggiori movimenti armati del Nord e il governo di transizione maliano. Mediazione italiana niente affatto gradita a Parigi.
Il vertice della UA
Il vertice dell’Unione africana, iniziato oggi, si tiene in una capitale già oggetto di pressioni per la guerra nel Tigrai e per la quale la UA ha creato una commissione d’inchiesta sulle presunte violazioni dei diritti umani nella regione, decisione duramente osteggiato da Addis Abeba. La UA è stata formata venti anni fa per promuovere la cooperazione internazionale e armonizzare le politiche degli Stati membri e attraversa un momento difficile davanti a ben sei colpi di stato o tentativi di colpo di Stato in Africa (l’ultimo in Guinea Bissau) negli ultimi 18 mesi.
Quattro Stati membri sono stati sospesi dal Consiglio per la pace e la sicurezza dell’UA dalla metà del 2021 a causa di cambiamenti incostituzionali di governo, l’ultimo dei quali è avvenuto in Burkina Faso, dove i soldati hanno rovesciato il presidente Roch Marc Christian Kaboré il mese scorso. Il 19 agosto 2020 il Mali è stato sospeso a seguito del colpo di Stato militare. Poi però Il 9 ottobre il Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Unione africana aveva revocato la sospensione sostenendo che vi erano progressi per un ritorno della democrazia ma Bamako è stata nuovamente sospesa il 1° giugno 2021, a seguito del secondo colpo di Stato militare in nove mesi.
Anche l’adesione della Guinea è stata sospesa il 10 settembre, dopo che un colpo di stato militare ha deposto il presidente del paese Alpha Condé. L’adesione del Sudan è stata sospesa il 27 ottobre 2021, dopo che un golpeha deposto il governo civile guidato dal primo ministro Abdalla Hamdok. Infine, il Burkina Faso è stata sospesa dall’Unione africana all’indomani del colpo di stato militare del 31 gennaio 2022. (Per una disamina dell’ondata di golpe leggi l’intervista a F. Strazzari di A. Pisolesi).
Politica pandemia e fame
Colpi di Stato, sanzioni, economia e polemiche politiche si saldano alle preoccupazioni per la pandemia. L’Africa dovrà
Nei giorni procedenti al summit dei Capi di Stato e di governo, I ministri degli Esteri di tre Paesi africani – Sudafrica, Uganda e Namibia – hanno chiesto una riforma totale degli organismi delle Nazioni Unite rilanciando la richiesta di assegnare dei seggi permanenti ai Paesi africani in seno al Consiglio di sicurezza. La richiesta, secondo quanto riferisce Agenzia Nova che cita l’agenzia di stampa etiope “Ena”, è arrivata giunta nel corso della 40ma sessione ordinaria del Consiglio esecutivo dell’UA. Alla viglia del vertice, una nota di Oxfam ha ricordato che la fame resta una delle sfide maggiori: in Africa una persona su 5 soffre di denutrizione e 93 milioni di persone in 36 Paesi stanno rimanendo letteralmente senza cibo.
Emanuele Giordana
I grafici sono desunti dalla pagina dell’Oms sulla regione africana
In alto nel testo, Il colonnello Assimi Goïta, uomo forte di Bamako e presidente ad interim del Mali dal 24 maggio 2021.