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L’Italia “grazia” il prete argentino sotto accusa

Il ministro di Grazia e Giustizia Carlo Nordio ha respinto l’estradizione in Argentina del sacerdote cattolico don Franco Reverberi che era stata concessa dalla Cassazione. Don Franco Reverberi, il sacerdote della diocesi di Parma accusato di diversi crimini compiuti in Argentina durante la dittatura civico-militare del 1976-83, tra i quali l’omicidio nel 1976 di Josè Guillermo Beron, all’epoca ventenne e tuttora desaparecido, non sarà consegnato alle autorità argentine per essere processato. Lo ha reso noto ieri Jorge Ithurburu,  un basco-argentino che vive in Italia da anni e che ha dedicato la vita, con la Onlus “24 Marzo”, per far arrivare la Dea bendata nei luoghi “rifugio” scelti dagli assassini del regime della Guerra sucia o perché fosse resa giustizia ai molti italo argenti uccisi e scomparsi durante la dittatura (1974-1983). Don Franco Reverberi dunque, il sacerdote della diocesi di Parma accusato di diversi crimini compiuti in Argentina durante la dittatura civico-militare del 1976-83, tra i quali l’omicidio nel 1976 di Josè Guillermo Beron, all’epoca ventenne e tuttora desaparecido, non sarà non consegnato alle autorità argentine per essere processato (la sua vicenda si può leggere qui).

Don Reverberi è accusato di aver assistito a numerose torture alle quali erano sottoposti i prigionieri del regime di Videla prima di essere uccisi e fatti scomparire. La Corte di Cassazione italiana nell’ottobre scorso, recependo le argomentazioni dell’avvocato Arturo Salerni, legale dell’ambasciata argentina in Italia, aveva confermato la decisione della Corte di appello di Bologna respingendo il ricorso contro l’estradizione presentato dalla difesa del sacerdote. Il ministro Nordio aveva 45 giorni di tempo per confermare o meno la decisione. Ebbene, l’ha respinta. Don Reverberi ha 87 anni e come diversi altri individui accusati di essere stati parte attiva nei crimini compiuti durante la dittature del Cono Sur, come per es. Carlos Malatto, Daniel Cherutti, Jorge Troccoli, grazie al doppio passaporto si è trasferito in Italia molti anni fa e per lungo tempo ha vissuto indisturbato.

Red/Est

In copertina, cartelli sui Desaparecidos argentini

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