di Andrea Tomasi
Un archeologo, uno studioso, «caduto per la salvaguardia del patrimonio culturale, intossicato dall’uranio impoverito e dai metalli pesanti assorbiti in Bosnia, Kosovo, Albania, mentre cercava di trarre in salvo i tesori di quelle terre dalla barbarie della guerra». Con queste parole, in un articolo apparso qualche anno fa sull’Huffington Post, Michele Stefanile ricordava Fabio Maniscalco.
Fabio Maniscalco è stato uno studioso della salvaguardia dei beni culturali, soprattutto nelle aree di guerra.
Come testimone e osservatore diretto, è entrato nel ventre dei conflitti per studiarne le strategie e comprendere le dinamiche insite nella distruzione dei Beni culturali mobili e immobili.
Ha inteso la distruzione del patrimonio culturale di un popolo non come conseguenza della pulizia etnica, ma come suo presupposto. La sua battaglia contro le logiche della distruzione si è attuata attraverso continui appelli, progetti e missioni.
Ora è stato creato un sito internet: www.fabiomaniscalco.it
Maniscalco, citiamo dal suo sito, si è occupato delle problematiche del patrimonio culturale ad ampio raggio: dai bombardamenti del Terzo Reich alla situazione balcanica, dalla distruzione dei resti archeologici di Cipro ai danni perpetrati contro i beni culturali dell’Iraq, della Palestina e della striscia di Gaza, toccando aree martoriate come l’Afghanistan, l’Algeria, il Libano, la Valle di Kathmandu, i templi di Lhasa, il Mali.
«Fabio Maniscalco ha sostenuto anche una revisione degli interventi dell’Onu e dell’UNESCO, che avevano già dimostrato, durante i conflitti, di essere subalterni alle grandi potenze mondiali; ha stabilito la relazione diretta tra tutela dei Beni culturali e il rispetto dei diritti umani. Nel corso del tempo questo studioso ha costruito un nuovo modo di fare Salvaguardia e di fare Tutela, attiva e fattiva, in cui le comunità locali fossero coinvolte e sensibilizzate e dove vi fosse una stretta collaborazione tra chi, da straniero, si trovi ad operare in aree spesso sconosciute e chi i progetti li subisce dall’alto» scrive la vedova Maria Rosaria Ruggiero, che si è fatta testimone della sua storia.
Maria Rosaria Ruggiero è stata ospite dell’ultima edizione del «Festival del cinema dei diritti umani di Napoli». Ruggiero – durante un incontro che ha visto anche la presenza del direttore dell’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo, Raffaele Crocco – ha raccontato della morte del suo compagno a causa di una forma rara di cancro al pancreas che, secondo gli oncologi, sarebbe stato provocato dalla lunga esposizione all’uranio impoverito.
«Tracce di metalli pesanti – ha scritto Antonella Sinopoli su “Voci Globali” – erano stati riscontrati nei suoi organi, nei tessuti e nei globuli rossi. Maniscalco era partito volontario con l’esercito italiano nella missione di pace per la Bosnia lacerata dalla guerra civile. Nei Balcani era stato a lungo, per monitorare lo stato delle biblioteche e dei monumenti».
Della vicenda di Maniscalco ha parlato anche l’archeologa e scrittrice Laura Sudiro coautrice con Giovanni Rispoli del libro «Oro Dentro». «Ho conosciuto Maniscalco mentre scrivevo la tesi, lui aveva 42 anni e all’attivo già numerosissime pubblicazioni. Il titolo è per lui, un testimone di pace che ha sacrificato la sua vita per quello che era diventata la sua missione: proteggere il patrimonio culturale dei popoli».
Nella foto Valentina Ripa (Festival del Cinema dei diritti umani di Napoli), Maria Rosaria Ruggiero (vedova di Fabio Maniscalco) e Laura Sudiro (coautrice di Oro Dentro)
Fabio Maniscalco è stato direttore dell’Osservatorio per la Protezione del patrimonio culturale nelle aree di crisi. Dal 1999 è stato professore di “Storia e protezione del Patrimonio culturale” dell’Università “L’Orientale” di Napoli.
Dal 2002 docente e membro del Comitato Scientifico Post-laurea in “Restauro dei manufatti archeologici allo stato di rudere” – presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze.
Dal 2006 ha diretto Corsi di “Protezione del patrimonio culturale” (OPBC in collaborazione con università internazionali e centri di ricerca); è stato professore di “Clear Fame” di “Salvaguardia, conservazione e valorizzazione dei Beni archeologici e culturali” presso l’Istituto di Archeologia dell’Accademia delle Scienze dell’Albania.
https://vociglobali.it/2017/11/10/la-guerra-sporca-delluranio-impoverito-storie-e-protagonisti/
https://www.mediamatic.net/en/page/187782/maria-rosaria-ruggiero-speaking-about-fabio-maniscalco