Mario Dondero e la sua casa “bene comune”

Manca poco alla chiusura della raccolta fondi per comprare la casa del grande fotoreporter che teorizzava il bianco e nero per raccontare la guerra: «Il colore distrae. Fotografarla a colori mi pare immorale»
“Lo scatto umano” il libro intervista a Mario Dondero del nostro Emanuele Giordana

Al grande fotografo italiano dedichiamo un ricordo  legato alla sua residenza di Fermo, che un progetto vuole acquisire (con l’aiuto di tutti) per farne più che un museo un centro di raccolta del pensiero sul fotogiornalismo. A quasi dieci anni dalla scomparsa di Mario Dondero, sposiamo quel progetto (che vi invitiamo a sottoscrivere) e ci piace ricordare quanto ha detto (e fotografato) sul tema guerre e conflitti. Tra le sue frasi celebri, una in particolare riguarda i conflitti: “Il colore distrae. Fotografare una guerra a colori mi pare immorale”.

Donderoad, il titolo azzeccatissimo di un libro a cura di A. Ferracuti, M. Raffaeli

Sempre a proposito della guerra diceva: “Sebbene mi sia recato su diversi fronti di guerra, non mi sono mai sentito uno specialista del genere, per un orrore profondo verso il massacro di esseri umani. Il motto di Jacques Prevért – Quelle grande connerie est la guerre – è sempre stato presente nel mio spirito. Mi sono fatto l’idea – diceva – che è proprio il gusto del rischio la molla principale. Il desiderio di verificare con un barometro immaginario, nella cruda violenza della guerra, il proprio coraggio. Non è questo il mio movente, che è invece il desiderio di offrire documenti che registrino il dolore, l’orribile inutilità della guerra. E sono la passione, l’impegno civile e la curiosità che restano il grande motore. Diversamente, il fotogiornalismo è soltanto una sequenza di scatti senz’anima”.

“Nel bianco il nero
Per la levità del vero
Io sto con Dondero”
(TOMMASO DI FRANCESCO)

Mario Dondero con Laura Strappa la sua infaticabile compegna che con l’Associazione Altidona Belvedere ha promosso la raccolta fondi. La foto che li ritrae al Premio Pieve è tratta da un testo di Serena Marchionni (ikonemi.org/wp/?p=15502)

La raccolta fondi per l’acquisizione della “Casa di Mario”, in Vicolo Zara a Fermo, da parte dell’associazione Altidona Belvedere ha come limite minimo il raggiungimento della cifra di 30mila euro più le spese per il passaggio di proprietà. Il conto è finalizzato esclusivamente all’operazione di acquisto e al pagamento delle spese riguardanti il passaggio. Le eventuali eccedenze saranno destinate esclusivamente ai primi interventi urgenti richiesti dall’immobile. Il termine ultimo per effettuare la donazione è il 30 novembre 2024.

Si può fare un bonifico con causale Erogazione liberale per progetto Casa Dondero a favore di Altidona Belvedere – Centro di documentazione e Cultura fotografica APS Via Bertacchini, 36 – 63824 Altidona (FM). IBAN: IT96T0615069640CC0130120838 codice SWIFT Carifermo SpA: CRFEIT3FXXX. Tutte le info qui

Si può anche fare altro: votare per esempio la Casa di Mario Dondero in Vicolo Zara a Fermo su “I luoghi dell cuore del Fai” (cliccando qui). Ciò consentirebbe di ottenere fondi per la conservazione e la ristrutturazione del sito una volta acquisito. E naturalmente si potrà poi visitare il luogo che è stata la fucina di tanti arrivi e partenze dell’ “onnivoro” fotoreporter come Dondero amava definirsi.

                                   

In copertina uno scatto tratto da “Calma e gesso. In viaggio con Mario Dondero”, un film di Marco Cruciani

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