Site icon atlante guerre

Mine anti-veicolo: più incidenti

Sono stati quasi poco meno di 200 nel 2018 gli incidenti provocati da mine anti-veicolo. Il 18% in più rispetto all’anno precedente. A dirlo il Centro internazionale di sminamento umanitario (Gichd) e il Sipri (Stockholm International Peace Research Institute) di Ginevra in un nuovo rapporto globale uscito alla fine di agosto 2019. Il report rileva 199 incidenti relativi o sospettati di essere correlati a mine anti-veicolo in 23 stati e territori.

Gli incidenti hanno causato 569 vittime con 226 morti e 343 feriti. Questi numeri segnano, quindi, per il 2018 il record negativo: il numero di incidenti è il più alto dal 2015. Dal 2015 al 2018 sono stati registrati 727 incidenti, che hanno causato 2.077 vittime con 519 persone uccise o ferite in media ogni anno. Questa cifra è significativamente superiore alla media di 357 vittime dal 2011 al 2014. I paesi in cui si sono registrati più incidenti sono Yemen, Mali, Ucraina e Pakistan.

Solo lo Yemen e il Mali hanno rappresentato il 64% degli incidenti totali a livello globale. Nonostante in Ucraina la situazione sia migliorata resta, per il quarto anno consecutivo, tra i primi tre stati colpiti Mali, Yemen, Pakistan e Ucraina sono stati anche i Paesi con il maggior numero di vittime, rappresentando l’82% dei numeri globali nel 2018.

Il Mali ha registrato il numero più alto con 254 vittime. In particolare, le vittime civili in Mali sono aumentate di oltre tre volte dal 2017 al 2018 e l’85% delle vittime civili nel paese è stato riscontrato nel Mali centrale.

Il rapporto contiene anche diversi casi di studio che descrivono l’impatto di questo tipo di incidenti nel loro contesto specifico, ad esempio nei casi di Yemen e Sahara occidentale. Dati dettagliati e georeferenziati per ciascun incidente sono inoltre disponibili su mappe online interattive.

Nella prossima edizione dell’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo ci sarà un’infografica sulla situazione delle mine antiuomo a cura della Campagna italiana contro le mine e un intervento dell’Associazione Nazionale vittime civili di guerra.

Next: Afghanistan: due nuove stragi (aggiornato)
Exit mobile version