Dossier/La presidenza italiana del G20

Dal 1° dicembre 2020, l’Italia detiene la Presidenza del G20, il foro internazionale che riunisce le principali economie del mondo. I Paesi che ne fanno parte rappresentano più del 80% del PIL mondiale, il 75% del commercio globale e il 60% della popolazione del pianeta. Dal 1999 il foro si svolge ogni anno e dal 2008 prevede lo svolgimento di un Vertice finale, con la partecipazione dei Capi di Stato e di Governo. Oltre al Vertice, durante l’anno di Presidenza si svolgono ministeriali, incontri degli Sherpa (incaricati di svolgere i negoziati e facilitare il consenso fra i Leader), riunioni di gruppi di lavoro ed eventi speciali.

*In copertina foto di BlankMap-World.svg- 2019 G20 Osaka summit (commons wikimedia)

Le mosse finanziarie

Le riunioni “Finance Track” sono coordinate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, e approfondiscono gli aspetti legati alle questioni economiche, finanziarie, monetarie e fiscali. In particolare, in questo filone si riuniscono cinque gruppi di lavoro dedicati alla crescita sostenibile e inclusiva, all’architettura finanziaria internazionale, alle infrastrutture, all’inclusione finanziaria e all’Africa, sulla regolamentazione finanziaria e sulla tassazione.

Il Framework Working Group (Fwg) ha il compito di valutare l’evoluzione della congiuntura economica globale, “coordinando al tempo stesso le politiche volte a favorire una crescita robusta, sostenibile, bilanciata e inclusiva”. In seguito alla crisi provocata dal Covid 19, l’obiettivo principale è “proporre misure di politica economica per la ripresa globale”.

All’International Financial Architecture Working Group il compito di “migliorare la stabilità e la coesione del sistema finanziario internazionale”. Affronta le sfide legate alla sostenibilità e alla trasparenza del debito, al rafforzamento della Global Financial Safety Net, ai rischi connessi alla volatilità dei flussi di capitale, al finanziamento per lo sviluppo nei Paesi a basso reddito e al coordinamento tra le istituzioni finanziarie internazionali, incluse le banche multilaterali di sviluppo.

L’Infrastructure Working Group (Iwg) indirizza invece le politiche globali “per migliorare la preparazione, il finanziamento e la realizzazione di investimenti infrastrutturali di qualità che assicurino la fornitura di servizi di base inclusivi, sostenibili e resilienti”. L’obiettivo è “affrontare il persistente gap in investimenti infrastrutturali, anche promuovendo le infrastrutture come asset class per stimolare un maggior coinvolgimento del settore privato”.

Altro gruppo è quello sulla Partnership Globale per l’Inclusione Finanziaria, creata nel 2010 “per promuovere l’inclusione finanziaria a livello globale come mezzo per accrescere il benessere e perseguire una crescita sostenibile e inclusiva”. L’obiettivo è quello di migliorare l’accesso e l’utilizzo di servizi finanziari – anche con mezzi digitali – da parte di famiglie ed imprese. La Partnership si occupa anche di favorire un’appropriata educazione finanziaria e rafforzare la tutela dei consumatori finanziari.

Dal 2017 l’Africa Advisory Group garantisce il coordinamento del G20 Compact with Africa con l’obiettivo di migliorare le condizioni per gli investimenti privati nei Paesi africani e promuovere crescita e sviluppo sostenibile. Questo organo informale è co-presieduto da Germania e Sudafrica e comprende alcuni Paesi G20, i Paesi africani del Compact, la Banca Mondiale, la Banca Africana di Sviluppo, il Fondo Monetario Internazionale e altri stakeholders come la Commissione Europea e l’Ocse. Il Gruppo si riunisce due volte l’anno per monitorare i progressi dei Paesi del Compact e proporre nuove raccomandazioni sulla base del Compact Monitoring Report.

Gli engagment group

Nell’ottica di inclusione e partecipazione allargata, il processo decisionale del G20 è stato arricchito nel corso degli anni con il coinvolgimento di “attori sociali”, che si riuniscono negli “Engagement Groups”. Gli Engagement Groups seguono in particolare i temi dell’imprenditoria, del lavoro, della gioventù, dell’empowerment femminile, delle politiche urbane, dello sviluppo sostenibile e della lotta contro le disuguaglianze. Sono inoltre impegnati nella promozione del lavoro dei think tank e delle università, delle scienze sociali e naturali. Questi gruppi conducono i loro lavori in modo indipendente rispetto ai Governi, presentando formalmente alla Presidenza le loro raccomandazioni prima del Vertice finale.

  • Il Business 20 è il foro di dialogo ufficiale fra G20 e comunità imprenditoriale. Vi partecipano circa 1.000 delegati provenienti da tutti i Paesi del G20, fra cui i vertici di molte delle principali aziende multinazionali, rappresentando complessivamente oltre 6,5 milioni di imprese. L’edizione 2021 dell’iniziativa verrà organizzata da Confindustria (Confederazione Generale dell’Industria Italiana). Il B20 Italia 2021 è presieduto da Emma Marcegaglia, Vice Presidente e CEO del Gruppo Marcegaglia, già Presidente di Confindustria, di BusinessEurope ed ENI.
  • Il Think 20 (T20) riunisce i principali think-tank e centri di ricerca a livello mondiale, che contribuiscono con analisi e proposte di policy alla riflessione dei Leader del G20 sui grandi temi della governance globale. L’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) è il Coordinatore nazionale e Chair del T20 italiano, con l’Istituto Affari Internazionali (IAI) quale co-Chair del T20 e l’Università Bocconi quale co-Chair del Summit.
  • Il Women 20, istituito nel 2015, ha come obiettivo principale quello di promuovere una prospettiva di genere nelle discussioni del G20, favorendo l’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile. Il W20 2021 italiano sarà presieduto da Linda Laura Sabbadini.
  • Lo Youth 20 nasce invece con l’obiettivo di consentire ai giovani di esprimere le loro idee e visioni per il futuro. Il Y20 2021 Italia è presieduto dalla Young Ambassadors Society, l’associazione responsabile per i processi giovanili dei Vertici G7/G20.
  • Il gruppo Labour 20 riunisce i leader sindacali dei Paesi del G20. I contatti fra sindacati e Capi di Stato e di Governo del G20 sono stati avviati in modo informale durante il primo Vertice G20 del 2008, ma il gruppo L20 è stato formalmente riconosciuto nel 2011. Durante la presidenza italiana, il Labour 20 sarà co-presieduto dalle confederazioni sindacali italiane Cgil, Cisl e Uil.
  • L’Urban 20 (U20) nasce nel 2017, su iniziativa del Sindaco di Buenos Aires, in occasione della Presidenza argentina del G20. Composto da 25 città appartenenti agli Stati del G20, l’obiettivo dell’U20 è di apportare al processo G20 il punto di vista e le priorità delle città. Roma e Milano saranno co-Presidenti dell’U20 Italia 2021 ed ospiteranno il vertice annuale dei sindaci.
  • L’Engagement Group Civil Society 20 (C20) è una comunità aperta che dal 2013 promuove la voce della società civile mondiale nel processo G20. Il processo C20 2021 è gestito da un’ampia coalizione di organizzazioni della società civile italiana, coordinata dalla Coalizione italiana contro la Povertà (GCAP Italia).
  • Il Science 20 (S20) è costituito dalle Accademie delle Scienze dei Paesi G20, mentre il Social Sciences and Humanities 20 (SSH20) raggruppa le Accademie delle Scienze Sociali e Umanistiche. Entrambi saranno ospitati nel 2021 dall’Accademia Nazionale dei Lincei.

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