di Linda Maggiori
Componenti e pezzi di armamenti, proiettili, cannoni o interi blindati percorrono la supply chain fino ad arrivare agli utilizzatori finali, nei teatri dei conflitti, per armare stati, reprimere dissidenti e preparare nuove guerre. I trasferimenti di armamenti si effettuano spesso con gli stessi “mezzi” delle merci “civili”, utilizzando la stessa catena logistica, porti, ferrovie, aeroporti. Non solo i fornitori, anche la logistica è quindi dual use. Ma c’è chi si oppone, a partire da lavoratori e lavoratrici.
Qui i primi tre dossier:
Dossier/Le catene della guerra in Italia. I fornitori dell’Emilia Romagna (1)
Dossier/Le catene della guerra in Italia. I fornitori del Nord Est (2)
Dossier/ Le catene della guerra in Italia. I fornitori in Lombardia (3)
*In copertina una manifestazione a Trieste, foto del Tavolo della Pace Friuli Venezia Giulia. Di seguito foto scattata alla Manifestazione Contro la Guerra del 4.10.2024 a Roma davanti alla Piramide Cestia di Ostiense. Fonte: Bollettino Ferrovieri contro la Guerra Inserto del numero 83 di Cub Rail, dicembre 2024