a cura di Alice Pistolesi
Nella ‘conquista’ dell’Africa, per un periodo, i vecchi colonizzatori si sono distratti, lasciando ampio spazio di manovra alla Cina e, in qualche caso, alla Russia e agli Stati Uniti.
Per contrastare l’avanzata cinese, della quale parleremo nel prossimo dossier dando rilievo all’ultimo vertice che si è svolto a Pechino il 3 settembre 2018, alcuni Paesi europei, in maniera autonoma prima ancora che come Unione Europea, si stanno organizzando.
Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Portogallo e Belgio hanno mantenuto rapporti con i Paesi africani che per anni sono stati loro colonie. In molti casi non se ne sono mai andati, in altri ci sono stati tentativi di rinsaldare rapporti che sono stati (e sono) altalenanti.
In questo dossier ne tratteremo brevemente alcuni: la Francia con la regione del Sahel, la Gran Bretagna con i tre paesi del Commonwealth (Kanya, Nigeria e Sud Africa), la Spagna con il Marocco (nonostante la colonia riguardasse il Sahara Occidentale), il Portogallo con il Mozambico e l’Angola, il Belgio con il Congo e la Germania in avanzata con un ‘piano Marshall’, così come la stampa tedesca lo ha forse pomposamente definito.
Qui i precedenti dossier del ciclo “La conquista dell’Africa”