di Maurizio Sacchi
Un giudice federale ha bocciato il 23 luglio una nuova politica sull’asilo agli immigrati proposta dall’Amministrazione Biden. In base a questa politica, nessun migrante può presentare domanda di asilo se ha attraversato gli Stati Uniti senza avere fatto richiesta ufficiale in un punto d’ingresso o in un altro Paese durante il tragitto. Questa misura, se passasse, bloccherebbe in stato di illegalità centinaia di migliaia di stranieri che nelle fabbriche e nelle aziende agricole svolgono lavori estenuanti per salari bassi.
Il giudice, Jon S. Tigar della Corte distrettuale degli Stati Uniti del nord della California, ha immediatamente sospeso la misura per 14 giorni, lasciando in vigore la politica di asilo mentre il Governo federale ha fatto appello alla decisione. La Corte d’appello potrebbe dunque estendere la sospensione mentre esamina il ricorso. I gruppi di difesa dei migranti che hanno fatto causa all’Amministrazione hanno affermato che la politica viola la legge sull’immigrazione, che dice che gli stranieri che raggiungono il suolo degli Stati Uniti hanno il diritto di chiedere asilo, indipendentemente dal modo in cui sono entrati nel Paese. Il giudice Tigar ha detto di aver trovato la politica, che era in vigore dal 12 maggio, “invalida sia dal punto di vista sostanziale che procedurale” e ha fatto notare che nel 2019 ha annullato una regola simile messa in atto dall’amministrazione Trump.
L’Amministrazione Biden ha proposto la nuova misura quando ha posto fine alla misura di salute pubblica dell’era Trump nota come Titolo 42, in base alla quale gli attraversatori illegali venivano espulsi rapidamente con il pretesto di controllare la pandemia. Ma anche senza questa nuova legge restrittiva, durante la presidenza Biden il numero di migranti arrestati al confine meridionale è crollato: a giugno, sono state arrestate meno di 100.000 persone, la cifra più bassa dal febbraio 2021.
Ma i gruppi per i diritti civili che hanno promosso l’azione legale contro la norma, pur lodando la decisione del giudice Tigar, hanno affermato che i migranti rimarranno vulnerabili finché la regola rimarrà in vigore. I querelanti sostengono che la regola sia proceduralmente illegale perché non era stato concesso al pubblico il tempo sufficiente per commentarla. Il giudice Tigar, nominato dal Presidente Barack Obama, si è detto d’accordo, scrivendo che l’Amministrazione non ha rispettato la Legge sulla Procedura Amministrativa, che richiede un’adeguata opportunità di commenti pubblici. L’Amministrazione ha sostenuto in tribunale che la politica aveva evitato il caos al confine e che gli attraversamenti illegali sarebbero aumentati se fosse stata revocata, mettendo a dura prova le risorse governative e creando condizioni pericolose come il sovraffollamento nelle strutture di trattamento dei migranti.
Perché i migranti diminuiscono
Washington attribuisce a una serie di politiche il calo netto del flusso dei migranti. Alcune di esse sono repressive, ma non tutte Le autorità messicane stanno intercettando i migranti che attraversano il Messico da Sud per rispedirli in Guatemala o hanno impedito loro di dirigersi a Nord verso il confine con gli Stati Uniti. Ma forse più importanti sono state le aperture: nuovi programmi statunitensi hanno permesso a diverse centinaia di migliaia di persone di entrare legalmente quest’anno per soggiorni di almeno due anni, a condizione che abbiano uno sponsor finanziario o una richiesta di visto attiva per ricongiungersi con i parenti.
I richiedenti asilo che si trovano già nei pressi del confine tra Stati Uniti e Messico vengono istruiti ad utilizzare un modulo del Governo degli Stati Uniti per fissare un appuntamento onde presentarsi ai punti d’ingresso terrestri. Sebbene il programma presenti alcuni difetti e molte persone attendano mesi per trovare un posto libero, il numero di appuntamenti disponibili è aumentato costantemente, arrivando a circa 40.000 al mese. E la politica ha aiutato a decongestionare il confine, dove nel solo 2022 gli agenti federali hanno arrestato 2,4 milioni di persone in fuga dalla povertà, dalla repressione politica e dalla violenza.
Oggi ci sono più di due milioni di casi pendenti nei tribunali per l’immigrazione, e circa quattro su dieci sono richieste di asilo. Il Dipartimento di Giustizia ha stimato che per l’anno in corso, saranno presentati circa un milione di nuovi casi. Sebbene siano stati aggiunti nuovi giudici e il processo sia stato snellito, ha detto, i tribunali probabilmente completeranno solo 500mila casi all’anno. Preoccupato da questi numeri, il Governo ha presentato la proposta di legge che, per ora,è stata bloccata. Nel difendere la nuova norma, Blas Nuñez-Neto, funzionario del Dipartimento di Sicurezza Nazionale, ha detto: ”Una volta nel sistema dei tribunali per l’immigrazione, i migranti hanno diritto al permesso di lavoro (…). Ciò significa che hanno anni per vivere negli Stati Uniti, guadagnare denaro e mantenere le famiglie a casa”.
Il confine Usa Messico in un’immagine dell’Esercito Usa – –