di Maurizio Sacchi
Ad Haiti almeno 70 persone sono state uccise, tra cui 10 donne e tre neonati, giovedì a Pont-Sonde, 100 km a nord-ovest di Port-au-Prince. Almeno altre 16 sono rimaste gravemente ferite nell’attacco, tra cui due uomini armati appartenenti alla banda del Gran Grif, colpiti durante uno scambio di colpi d’arma da fuoco con la polizia haitiana.I banditi hanno anche dato fuoco ad almeno 45 case e 34 auto, e 3mila abitanti sono stati costretti a fuggire.
L’Onu ha informato che “(…) i membri della banda del Gran Grif hanno usato fucili automatici per sparare alla popolazione”, e il portavoce dell’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite Thameen Al-Kheetan si é detta “inorridita” dall’attacco. Anche il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha condannato l’attacco.L’ufficio del primo ministro ha detto venerdì che ulteriori forze di sicurezza, supportate dalla missione di polizia internazionale guidata dal Kenya, sono state dispiegate durante la notte per affrontare la crisi.
Il leader del Gran Grif, Luckson Elan, da parte sua ha incolpato il governo e le vittime dell’attacco per essere rimasti passivi mentre i membri della banda venivano uccisi. Il Gran Grif considera Pont-Sonde parte del “suo” territorio, in un contesto nel quale le almeno 17 gang controllano l’80 percento del Paese . L’area è un importante produttore di riso situato nella regione di Artibonite ad Haiti, che sta vivendo alcune delle peggiori violenze di Haiti al di fuori di Port-au-Prince, aggravando la fame in un paese in cui metà della popolazione soffre di gravi carenze alimentari.La scorsa settimana, l’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha dichiarato che finora quest’anno più di 3.661 persone sono state uccise in violenze “insensate” da parte delle bande criminali.
Come conseguenza, il Consiglio presidenziale di transizione di Haiti ha trasferito la presidenza di turno all’architetto Leslie Voltaire, rappresentante del partito dell’ex presidente Aristide. Haiti ha nominato il consiglio di transizione ad aprile dopo ardui negoziati tra vari settori delle alleanze politiche e civili della nazione caraibica. Aveva il potere di scegliere un primo ministro e di esercitare determinati poteri presidenziali fino a quando le condizioni non saranno considerate sufficientemente sicure per nuove elezioni, annunciate per l’anno prossimo. Un problema graveè rappresentato dall’assenza dal Consiglio di tutti i leader delle bande, che però di fatto controllano la maggior parte del territorio. Come le 5mila unità kenyane e lo sparuto esercito nazionale possano garantire le condizioni per nuove elezioni, e tornare a controllare la capitale e il resto del Paese non è possibile prevedere, e fa temere che il dramma di Haiti sia destinato a durare.
In copertina, un’immagine del dipartimento di Artibonite, Haiti