di Emanuele Giordana
Secondo l’emittente afgana Tolonews, da domenica sera sono in corso combattimenti tra le forze di sicurezza e i Talebani nelle province settentrionali di Balkh e Takhar e le forze di sicurezza governative – sostenute dalle milizie dei civili armati – avrebbero ripreso il controllo dei distretti di Farkhar e Worsaj a Takhar, dopo essersi ritirate dalla capitale Taluqan. Intanto a Balkh, da domenica notte, sono in corso pesanti scontri nel distretto di Dehdadi così come gli scontri sono vicini alla capitale di Balkh, Mazar-e-Sharif, e all’area di Pul-e-Imam Bukhari. Secondo fonti locali, le linee di difesa si spezzeranno se non verranno inviati rinforzi alla provincia, un elemento già visto e che spesso ha visto cittadine e villaggi abbandonati al loro destino.
I Talebani hanno sequestrato tre importanti città del Nord negli ultimi tre giorni (Sar-e-Pul, Shebergan e in parte
A quanto sembra di capire, avendo fallito la presa delle città maggiori, i Talebani sono passati al piano B, ossia la conquista di centri minori ma di importanza non secondaria come Kunduz. La manovra a tenaglia mira a isolare dunque le grandi città, quelle dove sono concentrate le difese, e dunque a strangolare l’esercito di Ashraf Ghani che si è già visto non essere in grado di provvedere immediati rinforzi nel luogo della bisogna. I Talebani invece, che hanno sempre preso per primi l’iniziativa, riescono a muoversi con facilità e hanno evidentemente un piano preordinato, che non sembra invece avere il Governo di Kabul. Per ora Ghani sembra puntare soprattutto sulle milizie dei vari signori della guerra ma anche qui l’iniziativa appare tardiva.
I Talebani dal canto loro puntano su una rapida vittoria militare che può dare loro due possibilità: la prima è
E’ abbastanza impressionante vedere la propaganda talebana su Internet (su twitter o sulle pagine fb dei loro adepti): sono tutte scene di violenza con le armi in bella mostra mentre la gente fugge o cerca di mettere in salvo dagli incendi i propri beni. Nessuna pietà, verrebbe da dire, per la gente comune e una retorica della guerra che non può far presa su chi la vive da ormai 40 anni. Inoltre i talebani svuotano le carceri e dunque reclutano proseliti (la tariffa si dice sia di 200 dollari al mese) per combattere. Ma questa tattica spiccia ha due aspetti pericolosi: gente inaffidabile e dedita presumibilmente al saccheggio (e allo stupro) e sempre più forza ai comandanti locali e dunque all’ala militare di terreno in grado poi di far deragliare il vertice politico riunito nella Rahbari Shura. Dimostrazione di forza dura e rapida nell’azione immediata ma rischiosa sul lungo periodo quando i rais locali vorranno far pesare non le conquiste del movimento ma la loro propria vittoria territoriale.
- Lunedi sera il numero delle città importanti cadute in mano ai talebani è salito a cinque: Zarang, capitale di Nimruz, Sheberghan, capitale della provincia di Jawzjan, Taloqan, capitale di Takhar, Sar-e-Pul, capitale della provincia di Sar-e-Pul e Aybak, capitale di Samangan. Sempre lunedi è stato formato a Kabul un centro di comando congiunto per meglio gestire le milizie civili ed equipaggiarle (aggiornato alle ore 22 CET)
In copertina l’ex signore della guerra ed “emiro di Herat” Ismail Khan. Determinanti le sue milizie
Nel testo un soldato governativo e la mappa dei combattimenti di queste ore. Sono tutti fermoimmagini tratta dal notiziario di Tolonews