
Il leader della regione del Tigrai Debretsion Gebremichael ha chiesto al primo ministro etiope Abiy Ahmed di
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Secondo il leader tigrino le vittime civili sono moltissime, nonostante le rassicurazioni date da Addis Abeba: proprio oggi infatti il primo ministro etiope Abiy Ahmed ha detto che le truppe federali non hanno ucciso “un solo civile” nella loro offensiva di quasi un mese contro le forze regionali del Tigrai, un’affermazione che al momento non ha altre conferme e che appare altamente improbabile. Il leader ribelle ha anche accusato le forze etiopi di “saccheggiare ovunque vadano”. Accusa i militari dell’esercito nazionale di portare avanti una “campagna genocidaria” contro il popolo del Tigrai ma che i suoi combattenti possono reagire poiché hanno ancora diversi missili e “possiamo usarli ogni volta che vogliamo”. Ha infine nuovamente accusato Abiy di collaborare con la vicina Eritrea nell’offensiva in Tigrai, cosa che Addis Abeba nega.
Per quanto riguarda l’idea di colloqui con il governo di Abiy, che il governo di Addis ha ripetutamente rifiutato, il leader del Tigrai ha detto che “dipende dal contenuto” ma che le forze etiopi dovrebbero prima di tutto lasciare la regione. Al momento non c’è una stima esatta del numero dei morti e Debretsion Gebremichael non ne ha fornite. E’ certo invece che al momento sono decine di migliaia le persone che stanno scappando dal Tigrai dirette in maggioranza verso il confine col Sudan.
(Red/Est)
L’intervista integrale si può leggere qui
In copertina e nel testo Debretsion Gebremichael
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