Due esplosioni su due petroliere immediatamente evacuate nel Golfo di Oman stanno creando l’ennesima escalation di tensione nell’area e spingendo in alto i prezzi del greggio. Lo riferiscono le principali agenzie internazionali. I membri dell’equipaggio della nave Fronte Altair e la Kokuka Courageous hanno abbandonato i propri vascelli dopo aver inviato chiamate di soccorso subito dopo le esplosioni. L’agenzia di stampa della Repubblica Islamica dell’Iran (Irna) ha riferito che le squadre di ricerca e soccorso iraniane hanno raccolto 44 marinai – 21 dalla Kokuka Courageous e 23 dalla Front Altair – in seguito agli incidenti e li hanno portati nel vicino porto di Jask. La Quinta Flotta, con sede nel Bahrain della Marina Militare degli Stati Uniti, ha fatto sapere – riferisce Al Jazeera – di aver assistito le petroliere dopo aver ricevuto due chiamate di soccorso. Non è chiara l’origine delle esplosioni.
Una dichiarazione della società di gestione di Kokuka
Un funzionario iraniano ha detto alla Bbc che “L’Iran non ha alcun collegamento con l’incidente” e che “qualcuno sta cercando di destabilizzare le relazioni tra l’Iran e la comunità internazionale”. Il nuovo stato di tensione arriva arriva infatti a un mese da un altro incidente in cui quattro petroliere erano state attaccate nell’area, episodio che ha scatenato da parte di sauditi e emirati del Golfo il sospetto, per ora non suffragato da prove, di un coinvolgimento dell’Iran. I prezzi del petrolio sono intanto saliti del 4,5% dopo l’incidente di oggi riferisce Bloomberg. (Red/E.G.)
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in copertina un fotogramma di un filmato della rete televisiva Cnbc