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Ucraina/Russia. Giorno 596. Il punto

di Raffaele Crocco

596: sono i giorni di questa fase di guerra in Ucraina, è il tempo che ci separa dall’invasione russa del febbraio 2022. L’unica certezza è che ancora la guerra continua, dura, senza esclusione di colpi e di morte. Gli alleati di Kiev appaiono impegnati ad evidenziare i progressi sul campo dell’ormai lunga offensiva ucraina. Secondo il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd J. Austin III “gli Ucraini stanno facendo progressi”. Aggiunge: “Siamo colpiti dal valore delle forze ucraina in campo. Ora, parte degli aiuti che stiamo inviando si concentrano sulla necessità di Kiev di potenziare la propria difesa aerea, per proteggere le città e le proprie truppe”.

Austin ha parlato a margine della riunione Nato a Bruxelles. Quasi a rafforzare le sue parole, è arrivata la notizia della decisione di Danimarca e Belgio di cedere un certo numero di aerei F16 a Kiev, per potenziarne la flotta aerea. Una decisione, questa, che fa felice il presidente ucraino Zelensky, da mesi impegnato a convincere gli alleati a cedere gli F16 per contrastare la superiorità aerea russa. Nella medesima riunione di Bruxelles, ha parlato il segretario generale dell’Alleanza, Jon Stoltenberg. Ha evidenziato come Kiev sia riuscita a recuperare “il 50% del territorio che aveva perduto nel febbraio dello scorso anno, con l’occupazione voluta da Mosca. Ora – ha continuato – la Russia è militarmente degradata, economicamente indebolita e politicamente isolata, ma dobbiamo continuare a garantire il flusso di armi e munizioni all’Ucraina”. Parole che hanno trovato consistenza nell’annuncio di un nuovo pacchetto di aiuti militari da parte degli Stati Uniti, per 200milioni di dollari.

Non tutti gli osservatori internazionali, però, sono d’accordo con Stoltenberg. Ricordano che una buona fetta del Mondo, Paesi come Cina, India, Brasile e Sud Africa, hanno tutt’altro che abbandonato e isolato Mosca. Inoltre, aggiungono, Putin è ancora convinto di poter vincere la guerra, sapendo che in termini di risorse materiali e umane Kiev non può competere. Kiev, questo il ragionamento del Cremlino, non potrà ricevere in eterno aiuto dall’esterno e in termini di uomini e donne da mettere in campo non può contare certo sulla capacitò di mobilitazione che ha la Russia.

Partita aperta, quindi, per il Cremlino, che non a caso lancia offensive. Le forze di Mosca hanno aumentato la pressione nel Donetsk. Ad Avdiivka i russi hanno guadagnato in direzione di Berdychi. Come sempre, si fa la conta anche dei civili morti, sempre troppi. Un bombardamento russo a Nikopol ha distrutto una palestra, uccidendo due persone. Tre persone, tra cui un bambino, sono morte per la caduta dei detriti di un drone, abbattuto sopra una casa della regione di Belgorod. Gli allarmi aerei si sono susseguiti in tutto il Paese, mentre aumenta la preoccupazione per il nuovo inverno alle porte. Il rischio di passarlo al freddo e al buio, a causa delle infrastrutture e delle centrali elettriche distrutte, è più che concreto e spaventa la popolazione.

Questa la situazione sul campo, mentre il mondo politico e diplomatico resta fermo. Da registrare c’è il primo viaggio estero per Putin, dopo i due mandati d’arresto internazionali per crimini contro l’umanità, spiccati dalla Corte Penale Internazionale nel marzo del 2023. Contro Putin c’è un ordine d’arresto internazionale. Lui, si è mosso dal Cremlino ed è arrivato in Kirghizistan. Incontrerà il suo omologo kirghiso Sadyr Japarov. Poi, parteciperà al vertice dei leader della Comunità degli stati indipendenti, che riunisce diverse ex repubbliche sovietiche.

Un viaggio che dimostra come il Mondo sia spaccato sulla guerra in corso in Ucraina, contrariamente a quando detto da Austin. Mosca non è isolata e, intanto, chi aiuta Kiev pensa anche al futuro del Paese. Ad esempio, preoccupandosi delle troppe mine che infestano il territorio. Il governo sloveno ha annunciato di voler stanziare mezzo milioni di euro per lo sminamento e la riabilitazione delle vittime civili della guerra. Lubiana aveva già stanziato 2milioni di euro per questo tipo di interventi. Una goccia nel mare, certo, ma una goccia fondamentale per salvare vite umane.

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