Il Kenya è tornato in piazza anche oggi in tutto il Paese scontrandosi con le forze di sicurezza e nonostante il Presidente Ruto abbia ritirato il progetto di nuove tasse all’origine della protesta che però ora ha preso di mira lo stesso Ruto e l’élite politica. La polizia ha sparato gas lacrimogeni e usato gli idranti contro i manifestanti in tutto il Kenya a cominciare dalla capitale Nairobi mentre centinaia di manifestanti hanno marciato attraverso Mombasa, la seconda città più grande del Paese, ma anche nelle città di Kisumu, Nakuru e Nyeri. Alcuni – riferisce Al Jazeera – portavano fronde di palma, suonavano corni di plastica e battevano sui tamburi, cantando “Ruto deve andarsene!”.
Le proteste di oggi si sono trasformate in disordini sempre più diffusi da quando decine di manifestanti sono stati uccisi negli scontri di una settimana fa in una fase di manifestazioni molto partecipate iniziate il 26 giugno scorso – e culminate nell’incendio del palazzo del Parlamento – contro il progetto di legge su nuove tasse in una situazione di protesta diffusa già da settimane. Dimostrano che il Presidente William Ruto non è riuscito a placare il movimento di protesta guidato soprattutto dai giovani, nonostante abbia abbandonato i piani di aumento delle tasse che hanno innescato i disordini del mese scorso (vedi il nostro servizio sulle manifestazioni qui). Una nuova manifestazione nazionale è prevista per giovedi.
Aggiornato alle 21.00 del 2 luglio 26 ora italiana
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L’inizio delle manifestazioni il 26 giugno
Una parte del Parlamento keniota a Nairobi è stata data alle fiamme dopo che i manifestanti contrari alle nuove leggi fiscali votate l’altro ieri hanno fatto irruzione nel complesso in cui si trova l’edificio istituzionale. I reporter della Bbc hanno scritto ieri pomeriggio che nella capitale Nairobi si sono uditi colpi di arma da fuoco e che almeno una persona era morta mentre decine di
Alcuni parlamentari – riferisce ancora l’emittente britannica – si erano rifugiati nei sotterranei del Parlamento mentre la protesta si va estendendo anche in altre parti del Kenya, mentre cresce la rabbia per le nuove misure fiscali votate a Nairobi.
La protesta dura da settimane contro il disegno di legge finanziaria che proponeva aumenti delle tasse dovute al fatto che il per il Governo è necessario aumentare i fondi per finanziare i servizi senza aumentare il peso del debito del paese. Tra le proposte iniziali c’era un’imposta sulle vendite del 16% sul pane e un’imposta del 25% sull’olio per cucinare, generi di primissima necessità.
In copertina e nel testo, fotogrammi della diretta della Tv Ktn durante l’assalto al Parlamento. La diretta si può seguire qui
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