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Uno spiraglio per il Tigrai

L'Onu raggiunge un accordo con Addis Abeba per assistere la popolazione allo stremo nella regione "ribelle" sigillata dal Governo etiope

di Jomo Matai da Nairobi

Una flebile luce si è accesa in Africa orientale per il Tigrai e potrebbe finalmente garantire, almeno in parte, maggior accesso alle agenzie umanitarie per portare sollievo alla popolazione vittima della guerra tra Addis Abeba e la regione “ribelle” del Tigrai, finora tagliata fuori da ogni forma di sostegno fatte salve rare e circoscritte azioni di aiuto. Il Direttore esecutivo del Programma Alimentare Mondiale (Wfp), David Beasley, il rappresentante dell’Onu in Etiopia, Catherine Sozi, e il Ministro federale della pace del Governo dell’Etiopia, Muferihat Kamil, hanno completato una visita congiunta a Macallè, capitale della regione, con l’obiettivo di una partnership che consenta di aumentare rapidamente la risposta collettiva alle esigenze umanitarie immediate. Con ovvio senso diplomatico, Beasley ha “elogiato l’assistenza alimentare di emergenza che il Governo e i partner hanno già fornito alla popolazione del Tigrai dall’inizio della crisi”, spiega una nota del Wfp, raggiungendo quasi 1,7 milioni di persone con distribuzioni alimentari di emergenza. Anche 26.000 rifugiati eritrei residenti in due campi hanno ricevuto assistenza alimentare e nutrizionale.

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“Ma dobbiamo fare di più, insieme, per soddisfare i bisogni della popolazione – ha detto Beasley, aggiungendo che – le ultime stime preliminari indicano che da 2,5 a 3 milioni di persone nella regione necessitano di assistenza alimentare di emergenza. I rapporti indicano inoltre che la situazione nutrizionale richiede maggiore attenzione, con i bambini piccoli e le madri in gravidanza e in allattamento che restano i più vulnerabili “. Beasley ha annunciato che il Wfp ha accettato una richiesta del Governo di aumentare la capacità di trasporto per fornire assistenza umanitaria nel Tigrai. Il Wfp fornirà assistenza alimentare di emergenza a un milione di persone nel Tigrai e lancerà un intervento di alimentazione supplementare globale per assistere fino a 875.000 bambini nutrizionalmente vulnerabili e madri in gravidanza e in allattamento.

Questi contributi concordati – spiega ancora la nota dell’ agenzia Onu che per l’Africa orientale ha sede a Nairobi – richiederanno “107 milioni di dollari per essere avviati e portati a termine nei prossimi sei mesi in aree e comunità identificate congiuntamente e prioritarie sulla base di una valutazione congiunta con il Governo, ove possibile”. Restano naturalmente tutti i dubbie le perplessità su un’azione concordata con Addis Abeba ma che esclude dalla trattativa la leadership tigrina il che espone tra l’altro i convogli a operazioni belliche della resistenza.

In copertina una donna tigrina con il suo bimbo in braccio (archivio Wfp)

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