Verità per Mario Paciolla

L'osservatore Onu italiano, trovato morto in Colombia, stava lavorando a un progetto di verifica e mediazione per la pace. Messa in dubbio la tesi del suicidio

La morte di Mario Paciolla, l’osservatore Onu trovato senza vita nella sua abitazione a San Vicente del Caguán, in Colombia, fa discutere. Il 33enne lavorava per un progetto di verifica e mediazione per la pace tra le formazioni guerrigliere della Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) e l’Esercito di Liberazione Nazionale (Eln). Mario, laureato all’Università Orientale di Napoli in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali era impegnato nel mondo del giornalismo e del volontariato.

La madre del giovane ha dichiarato ai media nazionali che da alcune settimane Mario si sentiva in pericolo per alcune cose che aveva visto o sentito e che non si sentiva più al sicuro, tanto da comprare un biglietto di ritorno per il 20 luglio. La polizia colombiana ha riferito che Mario si sarebbe suicidato ma sul suo corpo sono stati trovati dei graffi da arma da taglio.

Molte sono le voci che si sono levate nella richiesta di verità e giustizia. Gli amici e la famiglia di Mario hanno lanciato una raccolta firme rivolta al Ministro degli esteri Luigi Di Maio per fare luce sull’accaduto. “La scena – si legge nell’appello – è stata ricostruita come suicidio per impiccagione. Più di un elemento smentisce questa ricostruzione. Per favore indagate su questa ennesima morte di un giovane italiano all’estero per mano di criminali. La morte di Mario non resti impunita, diamo visibilità da subito a questa ennesima ingiusta tragedia”.

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