Gli Stati Uniti hanno annunciato una bozza di risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu a sostegno del piano di cessate il fuoco a Gaza, il cosiddetto “Piano Biden”. La bozza del testo, secondo l’agenzia France Presse, “accoglie favorevolmente il nuovo accordo annunciato il 31 maggio e invita Hamas ad accettarlo pienamente e ad
* PRIMA FASE 1) Completo cessate il fuoco nei combattimenti per 6 settimane; 2) Ritiro delle forze israeliane dalla aree densamente popolate della Striscia; 3) Rilascio da parte di Hamas di “un numero”, ad oggi imprecisato, di ostaggi israeliani, inclusi donne, anziani e feriti.
* SECONDA FASE 1) Altre 6 settimane di cessate il fuoco; 2) Ritiro completo delle forze israeliane dalla Striscia; 3) Rilascio di tutti i rimanenti “ostaggi vivi”, inclusi i soldati maschi rapiti. Punto questo definito in passato critico da Hamas; 4) Se l’intesa è mantenuta da entrambe le parti, il cessate il fuoco diventa “permanente”.
* TERZA FASE 1) Avvio di un “importante piano” di ricostruzione e stabilizzazione per Gaza, sostenuto dagli Stati Uniti e dalla comunità internazionale, con una prospettiva tra i 3 e i 5 anni. Il piano, ha spiegato Biden, sarebbe attuato in modo da non consentire ad Hamas di “riarmarsi”; 2) Restituzione di tutti i corpi degli ostaggi uccisi.
La roadmap – scrive Ansa – ha molti dettagli ancora da chiarire. E va ricordato che Israele vuole la distruzione di Hamas a Gaza e la sua impossibilità di ripetere un attacco come quello del 7 ottobre. Poi c’è il problema di chi sarà a governare la Striscia nel dopo Hamas. Tutte questioni respinte dalla fazione islamica che chiede garanzie sulla non ripresa dei combattimenti da parte di Israele e non è disposta a lasciare il potere nell’enclave palestinese.
In copertina: foto di Fabio Bucciarelli per Atlante delle guerre