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Zimbabwe, vittoria alle urne contestata

Il Presidente dello Zimbabwe, Emmerson Mnangagwa, ha vinto un secondo e ultimo mandato nelle elezioni che lo hanno riconfermato ma che sono state subito contestate dall’opposizione. Il successore di  Robert Mugabe ha ottenuto il 52,6% dei voti rispetto al 44% di Nelson Chamisa, il suo principale sfidante, secondo i risultati ufficiali annunciati sabato sera dalla Commissione elettorale dello Zimbabwe (ZEC). “Mnangagwa Emmerson Dambudzo del partito ZANU-PF è dichiarato regolarmente eletto presidente della Repubblica dello Zimbabwe”, ha detto ai giornalisti il presidente della ZEC, Justice Chigumba.

Le elezioni sono state però segnate da ritardi che hanno alimentato le accuse dell’opposizione su brogli e pressione sull’elettorato. Promise Mkwananzi, portavoce della Coalizione dei Cittadini per il Cambiamento (CCC) di Chamisa, ha detto che il suo partito ritiene  il conteggio finale “falso”. “Non possiamo accettare i risultati”, ha detto all’agenzia di stampa AFP, aggiungendo che il partito annuncerà presto la sua prossima mossa.

Membro dello ZANU-PF e alleato di lunga data dell’ex presidente Robert Mugabe, Emmerson Mnangagwa ha ricoperto una serie di posti di prestigio ed è stato vicepresidente di Mugabe fino al novembre 2017. Costretto alle dimissioni il 6 novembre 2017 aveva abbandonato il Paese per schierarsi poi col golpe  dell’esercito contro Mugabe il 15 novembre 2017: tornato nel Paese il 22 novembre, ha sostituito   Mugabe (espulso dal partito e in seguito dimessosi da Capo dello Stato)  a capo del ZANU-PF  e alla presidenza, riconfermata nelle elezioni del 2018.

In copertina, un manifesto elettorale a favore di Emmerson Mnangagwa. Nel testo un foto ufficiale del Presidente

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